Un intarsio che raffigura Sorrento
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Relais & Châteaux, storia, come si diventa membri e un itinerario in tre dimore

Nel 1954 una coppia di artisti unisce in un’associazione otto hotel dislocati tra Parigi e Nizza, lungo la cosiddetta Route du Bonheur. Nasce Relais & Châteaux – quali evoluzioni in termini di sostenibilità?

Relais & Châteaux: creare un mondo migliore attraverso la cucina e l’ospitalità

È il 1954 quando Marcel e Nelly Tilloy – artisti francesi e proprietari dell’hotel-ristorante La Cardinale situato sulle rive del Rodano – hanno un’idea. I due decidono di unirsi in un’associazione otto hotel dislocati tra Parigi e Nizza, lungo la strada N7, detta Route du Bonheur, che collegava Parigi con la Costa Azzurra. Le otto strutture erano accomunate dal desiderio di accogliere i propri ospiti con cordialità, offrendo loro cibo e servizi di qualità. 

Marcel e Nelly creano così l’associazione Relais & Châteaux. Nel tempo le strutture si sono moltiplicate. Oggi le dimore associate a Relais & Châteaux sono 580 e si trovano in più di 60 paesi sparsi per il mondo. I ristoranti che fanno parte dell’associazione possiedono da una a tre stelle Michelin e le Routes du Bonheur – itinerari turistici che collegano strutture situate in aree vicine – sono diventate 142. Il primo gennaio 2023 l’imprenditore Laurent Gardinier è stato eletto nuovo Presidente dell’associazione. 

La mission di Relais & Châteaux

Unire la più eccezionale collezione di hotel e ristoranti indipendenti, portati in vita da albergatori e ristoratori che proteggono la loro cultura locale e trasmettono la loro passione per tutto ciò che di buono e bello c’è in questo mondo. Il portafoglio di Relais & Châteaux è presente in cinque continenti, dal lato sconosciuto di Venezia ai selvaggi fiordi norvegesi, dalla natura lussureggiante delle Hawaii ai ghiacciai argentini, dalla costa bretone della Francia alle spiagge cristalline di Grenada e la Costa Rica.

Come si diventa membri di Relais & Châteaux?

Se si è proprietari o direttori di una struttura o di un ristorante è possibile auto-candidarsi per diventare membri di Relais & Châteaux. Oppure è possibile che la propria struttura venga segnalata all’associazione da qualche membro. I criteri per entrare a far parte di Relais & Châteaux sono più di 500. Uno dei requisiti principali è legato al concetto di “persone al centro”, ovvero al rapporto che le strutture devono instaurare con gli ospiti, che devono essere “accolti come amici”. Quando si parla di Relais & Châteaux non si parla di una catena, ma di una serie di strutture di piccole-medie dimensioni, gestite da imprenditori indipendenti, spesso famiglie. Si tratta di strutture con 80 camere al massimo in Italia e, in media negli altri paesi, 28. Non Hotel, ma dimore. Dimore non omologate l’una all’altra, dove il contatto con il cliente è diretto. Quando arriva una segnalazione o un’auto-candidatura per una new entry, la prima cosa ad essere valutata è lo spirito di accoglienza della nuova struttura. È indispensabile, infatti, per diventare membro che il direttore o il proprietario sia sempre presente in struttura e che interagisca come un padrone di casa con gli ospiti.    

Il Manifesto del 2014 di Relais & Châteaux 

Nel 2014 l’associazione ha presentato all’UNESCO il suo Manifesto programmatico dove vengono presentati 20 criteri e valori che ogni membro Relais & Châteaux si impegna a rispettare. A livello lavorativo, ogni struttura deve offrire buone condizioni di lavoro e salariali ai dipendenti, dando spazio ai giovani. Obiettivo comune è anche quello di difendere e promuovere le diversità culinarie e di accoglienza di ogni territorio contro la standardizzazione industriale. Cucina e ospitalità,  tradizioni che nel corso della storia hanno contribuito a quella che i francesi chiamano l’Art de Vivre, l’arte del buon vivere. Inoltre, ogni membro dell’associazione deve impegnarsi, per quanto riguarda il cibo, a costruire relazioni con i produttori locali e a promuovere la biodiversità, incoraggiando la coltivazione e la pesca responsabile.

Il primo rapporto di sostenibilità del 2022 di Relais & Châteaux

«Intendo lavorare su tre punti fondamentali: la riduzione dell’impronta ambientale con l’implementazione di soluzioni economicamente realistiche; la tutela della diversità, in particolare sotto l’impulso degli Chef; il rispetto per ognuno dei nostri dipendenti e una maggiore responsabilità sociale, mantenendo al contempo gli equilibri finanziari dell’Associazione», ha dichiarato il Presidente Laurent Gardinier. Nel 2022 esce il primo rapporto di sostenibilità di Relais & Châteaux in cui vengono presentati 15 obiettivi da raggiungere entro il 2030. Questi sono legati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’ONU. Sono tre i pilastri sotto cui i vari obiettivi si raggruppano: proteggere gli ecosistemi, limitando il nostro impatto sul pianeta; promuovere la diversità delle cucine nel rispetto delle tematiche ambientali e sociali; supportare lo sviluppo dello staff e delle comunità locali. Il rapporto dovrebbe diventare uno strumento annuale grazie al quale l’associazione possa monitorare i progressi verso alcuni obiettivi che si è prefissata, come la riduzione del 40% del consumo energetico e una sostanziale parità salariale di genere entro il 2030.

Unospitalità in armonia con la natura e le persone

Relais & Châteaux è consapevole dell’impatto sociale e ambientale del settore dell’ospitalità ed è  testimone delle conseguenze del cambiamento climatico. Così ha  invitato gli associati ad impegnarsi e agire collettivamente attraverso tre azioni concrete. La protezione dell’ambiente, un asse fondamentale del piano d’azione dell’associazione, con un’attenzione particolare ai temi del riscaldamento globale, del consumo di acqua, della biodiversità e dell’inquinamento causato dall’uso di plastica.

Promozione di una cucina sostenibile attraverso il controllo dell’intero ciclo di vita del piatto, privilegiando i fornitori e le filiere locali e la conservazione del patrimonio culinario. Empowerment sociale e societario, l’associazione pone l’accento sulla parità di genere, la diversità e le condizioni di lavoro dei dipendenti, ma anche sul “geoturismo” e il coinvolgimento della comunità locale in favore dell’ambiente al quale ciascuna dimora è fortemente legata dal punto di vista geografico e naturale,

ma anche storico ed economico. Inoltre il 42% delle dieci figure più pagate da ciascuna dimora è donna. Un risultato già incoraggiante ma che l’associazione punta a porta al 50% entro il 2030.

Food for Change di Relais & Châteaux

«Offrire agli ospiti proposte gastronomiche che siano testimonianza ed espressione del territorio, della storia e delle tradizioni locali, per valorizzare le differenze culturali che rendono uniche le diverse cucine nel mondo». Così recita il primo punto del Manifesto. Dal 2016 gli Chef Relais & Châteaux si sono uniti a Slow Food – movimento non profit internazionale che dal 1986 difende il diritto a cibo pulito e giusto per ambiente, ecosistemi e persone – per la campagna “#FoodforChange”, che intende promuovere un’alimentazione sana, pulita e giusta, supportando la lotta al cambiamento climatico e tutelando la biodiversità. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura – FAO – il nostro sistema alimentare è responsabile di oltre un terzo delle emissioni di gas serra. Tra settembre e ottobre 2023 in occasione della settima edizione di #FOODFORCHANGE le dimore associate a Relais & Châteaux si sono impegnate nella sensibilizzazione del pubblico sul tema dei formaggi, dei vini e di altri prodotti fermentati per dimostrare che la strada di un’agricoltura rigenerativa – nel rispetto di animali, persone e ambiente – è percorribile. 

SEAsonality e Relais & Châteaux

Il 20% delle dimore Relais & Châteaux si trova vicino al mare, vicino a un fiume o a un lago. 

L’8 giugno scorso l’associazione ha celebrato, per il sesto anno di fila, la Giornata Mondiale degli Oceani con Ethic Ocean, associazione di difesa dell’ambiente. Il quinto valore esposto nel Manifesto del 2014 dell’associazione recita: «incoraggiare una pesca responsabile per proteggere la biodiversità degli oceani». Una pesca responsabile è una pesca consapevole durante la stagione riproduttiva, che rispetta le dimensioni minime di cattura e che avviene secondo metodi etici e sostenibili. Come per frutta e verdura esistono delle “stagioni” anche dei prodotti ittici. Queste coincidono di solito con il periodo in cui la loro disponibilità è maggiore, il più delle volte durante i cicli di riproduzione, quando gli esemplari di una determinata specie si riuniscono in banchi per deporre le uova e sono più facili da catturare. La stagionalità, pertanto, non corrisponde a un criterio di sostenibilità. Allora quali sono questi criteri? 

Secondo Relais & Châteaux uno è la verifica dello stato di salute degli stock. In secondo luogo, per l’associazione per poter parlare di pesca sostenibile è importante anche comprendere e tenere conto dei cicli riproduttivi delle specie acquatiche. 

La Route du Bonheur nel Golfo di Napoli

Tra gli itinerari proposti da Relais & Châteaux si trova anche la Route du Bonheur nel Golfo di Napoli. Si tratta di un tour di 12 giorni che partendo da Napoli arriva fino a Capri, passando per Sorrento, Sant’Agata sui due golfi, Positano e Amalfi. Le dimore e i ristoranti Relais & Châteaux lungo la rotta sono vari. Tra tappe che celebrano la bellezza, la cultura e la gastronomia della regione: Taverna Estia a Brusciano, il San Pietro di Positano, Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui Due Golfi, Bellevue Syrene a Sorrento, Palazzo Avino a Ravello. L’itinerario si conclude a Capri nella dimora Cesar Augustus, un tempo residenza estiva di un principe russo.  

Taverna Estia a Brusciano: Un ristorante a due stelle Michelin gestito dalla famiglia Sposito

Tra le tappe della Route du Bonheur nel Golfo di Napoli, a 15 chilometri da Napoli si trova la Taverna Estia, ristorante dello chef stellato Francesco Sposito. Una gemma gastronomica inclusa tra gli itinerari proposti da Relais & Châteaux. Questo ristorante, insignito di due stelle Michelin, rappresenta un punto di riferimento per gli amanti della cucina della tradizione campana. Guidata dalla famiglia Sposito, con i fratelli Francesco in cucina e Mario in sala, la Taverna Estia offre un’esperienza culinaria dove l’innovazione incontra la tradizione.Il menu è un viaggio sensoriale che celebra i sapori autentici del territorio. Ogni piatto è accompagnato da una selezione di vini pregiati, scelti con cura per esaltare i sapori e completare l’esperienza gastronomica. La posizione strategica, a breve distanza da Napoli, rende questo ristorante una tappa obbligatoria per chi desidera scoprire l’eccellenza culinaria della Campania.

Taverna Estia, ristorante dello chef stellato Francesco Sposito
Taverna Estia, ristorante dello chef stellato Francesco Sposito
Taverna Estia, ristorante dello chef stellato Francesco Sposito (2)
Taverna Estia, ristorante dello chef stellato Francesco Sposito (2)
Taverna Estia
Taverna Estia

Bellevue Syrene a Sorrento: un elegante hotel con una storia che risale al XVIII secolo

A Sorrento, si trova il Bellevue Syrene, hotel e ristorante aperto nel 1820, un tempo dimora privata. Situato in una posizione panoramica con vista sul Golfo di Napoli, l’hotel costruito nel 1750 sulle rovine di una villa romana, occupa oggi una villa del XVIII secolo. Il ristorante dell’hotel propone piatti della tradizione locale, preparati con ingredienti freschi e genuini, esaltati da una selezione di vini pregiati. Gli ospiti possono godere di terrazze panoramiche, una piscina affacciata sul mare e un centro benessere per un’esperienza di relax. Il Bellevue Syrene è una delle tappe imperdibili per chi segue la Route du Bonheur.

Una grotta nella roccia di Sorrento, al Blue Syrene – Relais & Châteaux
Una grotta nella roccia di Sorrento, al Blue Syrene – Relais & Châteaux
Blue Syrene, pavimento – Relais & Châteaux
Blue Syrene, pavimento – Relais & Châteaux
Veduta dalla terrazza del Blue Syrene di Sorrento, Relais & Châteaux
Veduta dalla terrazza del Blue Syrene di Sorrento, Relais & Châteaux

Borgo Santandrea: sulla scogliera di Conca dei Marini, tra Amalfi e Positano

Dopo esser passati per Sant’Agata sui due golfi e per Positano, si arriva ad Amalfi dove è possibile alloggiare e mangiare all’hotel Borgo Santandrea, new entry del 2023 dell’associazione. Originariamente un antico borgo di pescatori, è stato trasformato in un rifugio esclusivo che conserva il suo carattere autentico. Le camere e suite offrono terrazze private con vista panoramica sul mare. I ristoranti dell’hotel servono piatti gourmet ispirati alla cucina mediterranea, preparati con ingredienti freschi e locali. Gli ospiti possono rilassarsi nella piscina a sfioro, godere della spiaggia privata o esplorare i giardini terrazzati. Il Borgo Sant’Andrea, con la sua ricca storia e l’ospitalità impeccabile, è una tappa delle tappe più apprezzate della Route du Bonheur, offrendo un’esperienza di soggiorno della bellezza naturale del Golfo di Napoli.

Borgo Santandrea, Relais & Châteaux
Borgo Santandrea, Relais & Châteaux
Veduta dalla terrazza di Borgo Santandrea, Amalfi – Relais & Châteaux
Veduta dalla terrazza di Borgo Santandrea, Amalfi – Relais & Châteaux
Ingresso di Borgo Santandrea, Amalfi, Relais & Châteaux
Ingresso di Borgo Santandrea, Amalfi, Relais & Châteaux

Relais & Châteaux 

Nato nel 1954, Relais & Châteaux è un’associazione di hotel e ristoranti. Il gruppo conta 580 strutture in 60 paesi. La maggior parte delle strutture di trova in Europa (il 35%). Le altre sono sparse tra il Nord America (14%), il Sud America (6%), l’Africa e il Mediterraneo (7%) e l’Asia e l’Oceania (10%). Il Presidente dell’associazione è Laurent Garnier.

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