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Maison Ruinart ripensa la viticoltura per affrontare il cambiamento climatico

20mila alberi a Taissy e 190 habitat per lo sviluppo di una fauna variegata – le pratiche di Maison Ruinart per proteggere il terroir, mentre presenta la cuvée nata dall’anno più caldo: Ruinart Blanc Singulier, Édition 19

Dal cambiamento climatico, Ruinart Blanc Singulier Édition 19

Il cambiamento climatico presenta sfide per la viticoltura, ma anche opportunità per innovare e adattarsi. La capacità dei viticoltori di rispondere a queste sfide determinerà il futuro della produzione vinicola a livello globale. La temperatura, le precipitazioni e l’insolazione annuale sono fattori che hanno un impatto sulla maturazione e sul profilo aromatico del vino. Un’annata piovosa tende a produrre vini con un’espressione aromatica fresca e vivace, mentre le annate più calde enfatizzano le note fruttate e speziate.

Negli ultimi anni il team Ruinart ha osservato l’emergere di chardonnay con profili aromatici nuovi, che coincidono con annate atipicamente calde. Il team di enologi ha esplorato queste inedite espressioni dello chardonnay creando una nuova cuvée: Ruinart Blanc Singulier. Il Blanc Singulier, come il Blanc de Blancs, storico vino di Ruinart, è una cuvée 100% chardonnay, ma combina note fruttate di frutti bianchi e gialli, agrumi, note floreali mielate, accenti di erbe aromatiche e note di spezie affumicate.

Ruinart Blanc Singulier, Édition 19

Il 2019 è stato un anno che ha raggiunto record di temperature. Nonostante queste vette di calore, la temperatura media annua è rimasta nella media decennale. Questi sbalzi hanno evidenziato la dimensione atipica del 2019 che ha dato vita a uno Chardonnay con espressioni aromatiche senza precedenti. Ruinart Blanc Singulier Édition 19 è la testimonianza di come i cambiamenti climatici della regione della Champagne abbiamo rivelato inedite variazioni aromatiche.

La Champagne francese: il clima perfetto per la viticoltura

Situata nel nord-est della Francia, a circa 150 chilometri a est di Parigi, con città principale Reims, la Champagne è una regione con un clima temperato con influenze continentali, caratterizzato da estati fresche e inverni freddi – condizioni ideali per la coltivazione delle uve utilizzate per produrre lo Champagne. I suoli della Champagne sono prevalentemente gessosi, elemento che fornisce drenaggio e mantiene una temperatura stabile per le radici delle viti.

Risale al Diciottesimo secolo l’inizio della produzione dello chardonnay nella Champagne, quando i produttori iniziarono a piantare questo vitigno in grandi quantità. Essendo un’uva rara ma anche fragile e delicata, è stata a lungo trascurata negli assemblaggi a favore del pinot nero. È solo nella seconda metà del Ventesimo secolo che lo chardonnay ha iniziato a svilupparsi. Da allora è diventato il vitigno preferito per la produzione di “blanc the blancs” curvée, un termine utilizzato per designare uno champagne ottenuto esclusivamente da un assemblaggio di uve a bacca bianca. L’evoluzione dei profili aromatici dello chardonnay – vitigno simbolo del Blanc de Blancs Ruinart, ha portato la Maison ad adattare la propria esperienza enologica.

Come il cambiamento climatico sta influenzando la Champagne francese

L’aumento delle temperature medie sta accelerando la maturazione delle principali varietà di uve utilizzate per lo champagne, come il Pinot Nero, il Pinot Meunier e lo Chardonnay. La maturazione anticipata delle uve, aumenta il contenuto di zuccheri che, durante la fermentazione, si trasforma in alcol. Di conseguenza, i vini possono avere una gradazione alcolica più elevata rispetto al passato. Alcuni produttori stanno sperimentando la coltivazione a quote più elevate o spostando i vigneti verso regioni più fresche per mantenere le caratteristiche distintive dei loro vini.

Anche se le temperature medie aumentano, la regione della Champagne è ancora soggetta a eventi climatici estremi come il gelo tardivo e le tempeste di grandine, che possono danneggiare seriamente i vigneti. Per questo, i viticoltori della Champagne stanno anche sperimentando nuove varietà di vite che potrebbero essere più adatte al cambiamento climatico, mantenendo la qualità del vino e stanno adottando nuove pratiche agricole per gestire meglio l’irrigazione, la gestione del suolo e la protezione dei vigneti dagli eventi climatici estremi.

Ruinart Blanc Singulier, édition 19
Ruinart Blanc Singulier, édition 19
Ruinart Blanc Singulier Édition 19
Ruinart Blanc Singulier Édition 19

La produzione Ruinart e il cambiamento climatico

I viticoltori di Ruinart sono stati tra i primi a notare l’impatto delle variazioni climatiche sulla loro viticoltura e a osservarne l’aumento, l’accelerazione e la crescente difficoltà nel prevedere le vendemmie. La Maison Ruinart ha osservato i cambiamenti che si riflettono sugli champagne, da inverni più miti e primavere precoci a gelate di aprile, temperature medie in costante aumento (+13°C in media all’anno negli ultimi 30 anni) e vendemmie più precoci. Il ciclo della vite, dalla fioritura alla vendemmia, è passato da una media di 100 giorni a una di 87. Dal 2003, sette vendemmie sono state anticipate, iniziando in agosto, anziché a metà settembre-inizio ottobre. Per Ruinart, questo nuovo contesto rivela la necessità e la complessità di approfondire le proprie conoscenze e di adeguare i vini di riserva e cuvée e continuare a esprimere la freschezza aromatica dello chardonnay.

Maison Ruinart  e l’indice di Huglin

Per monitorare come il cambiamento climatico influenza la produzione vitivinicola, Maison Ruinart fa presta particolare attenzione all’indice di Huglin. Tra il 1961 e il 2022, la regione Champagne è passata da un clima fresco a uno temperato, con le notti che sono diventate da molto fresche a fresche e un clima da umido a subumido, come quello di Bordeaux. L’indice Huglin riflette le condizioni climatiche durante il ciclo di crescita della vite. Sviluppato dallo scienziato francese Émile Huglin nel 1986, questo dato è legato alla temperatura media giornaliera durante il periodo di crescita della vite, da maggio a ottobre. Nella regione Champagne, il punteggio è aumentato gradualmente fino ad avvicinare le caratteristiche della zona a quelle di un clima temperato, che di solito si trova più a sud.

Ripensare le pratiche della viticoltura con Ruinart

La Maison Ruinart sta ripensando le sue pratiche di produzione tenendo conto del cambiamento climatico e dell’impegno per la sostenibilità. Tutti gli effluenti (acque di lavaggio) vengono sottoposti a un trattamento di neutralizzazione del pH. Le Crayères, le storiche cantine di gesso della Maison, sono naturalmente temperatura costante di circa 12°C durante tutto l’anno. Dal 2015 è stato eliminato il trasporto aereo, dall’approvvigionamento delle materie prime alla consegna commerciale, l’85% delle bottiglie viene consegnato via mare e il 15% via terra. In Francia, il 55% delle consegne nazionali viene effettuato con veicoli a gas naturale o elettrici. Sempre dal 2015 non è più utilizzata la plastica nelle confezioni a favore di carta, cartone e legno, provenienti esclusivamente da foreste gestite in modo sostenibile. La Maison si rifornisce per l’87% dei materiali in Francia, di cui il 48% nella regione dello Champagne, e per il 12% in Europa. Nel 2020, Ruinart ha lanciato la sua “seconda pelle”, un involucro di carta nove volte più leggero della precedente generazione di scatole.

Re(Craft) un documentario per raccontare il Ruinart Blanc Singulier e il cambiamento climatico nella viticoltura

Per raccontare il nuovo Ruinart Blanc Singulier, Yann Arthus-Bertrand, fotografo, regista e attivista ambientale e il co-regista Jeremy Frey hanno esplorato lo storico vigneto Taissy di Ruinart e il suo laboratorio di innovazione, hanno incontrato gli enologi, i vendemmiatori, i maestri di cantina, il team di vinificazione e i cuvisti. Dalle loro ricerche è nato il documentario (RE)CRAFT, che narra visivamente il cambiamento del clima nella regione della Champagne e la produzione del Ruinart Blanc Singulier. Un viaggio alla scoperta della tradizione e dell’innovazione e un omaggio alla singolarità e alla storia della regione dello Champagne, nonché alle caratteristiche di questo terroir e al know-how di Ruinart.

Maison Ruinart, proteggere un terroir e preservare la biodiversità

Maison Ruinart è impegnata da decenni in un approccio più sostenibile alla viticoltura che possa preservare il terroir, proteggere gli ecosistemi locali e promuovere la biodiversità. Tutti i vigneti Ruinart sono certificati HVE III, ovvero il più alto livello di certificazione ambientale per le operazioni agricole che valuta le prestazioni in termini di protezione della biodiversità, strategia fitosanitaria, fertilizzazione e gestione delle risorse idriche. Inoltre i vigneti sono anche certificati VDC (Viticoltura Sostenibile in Champagne), certificazione che monitora la conservazione dei terroir, la valorizzazione dei paesaggi, la gestione dei rifiuti e alla riduzione dell’impronta di carbonio. I primi risultati di queste pratiche di riforestazione e protezione di biodiversità sono incoraggianti. Il DNA ambientale (eDNA) di diversi campioni di suolo prelevati nei cinque ecosistemi di Taissy (foresta, prato, siepe intraparcellare, filare e interfilare) indica che solo otto mesi dopo le creature che decompongono la materia organica – come artropodi, nematodi e lombrichi – stanno tornando in numero maggiore nella siepe, rispetto ai filari e alle interfilari.

Preservare la Champagne e la viticoltura con la forestazione: l’impegno di Maison Ruinart

Negli ultimi anni Maison Ruinart si è impegnata a piantare oltre 20.000 alberi e arbusti all’interno dei quaranta ettari della proprietà di Taissy, vigneto al centro di un progetto di vitiforestazione. La forestazione consente a Ruinart di ricostruire un ecosistema equilibrato e più resistente agli effetti del riscaldamento globale che sta danneggiando le viticolture. Dal maggio 2022, all’interno dei vigneti sono stati installati 190 habitat per favorire lo sviluppo di una fauna variegata: alberghi per insetti, cassette per nidificare per cince o scriccioli, rifugi per pipistrelli, posatoi per rapaci.

Maison Ruinart

Nicolas Ruinart fondò la Maison Ruinart a Reims nel 1729, nel Secolo dei Lumi l’epoca di idee, coronandola così ad essere la più antica Maison di champagne al mondo. Nei secoli la Maison si è specializzata e ha affinato le sue competenze sullo chardonnay, in particolar modo dal 1947, grazie alla guida di Bertrand Mure ultimo sullo erede della famiglia Ruinart. Sempre contemporanea e in anticipo sui tempi, sin dagli albori la Maison non ha mai smesso di sviluppare le proprie competenze.

Oggi, in un ambiente in continua evoluzione, Ruinart rivaluta e ripensa in funzione del cambiamento climatico il modo in cui coltiva le sue viti e produce i suoi Champagne. Ruinart non è solo sinonimo di champagne, dalla sua fondazione la Maison si è sempre impegnata approccio responsabile alla gastronomia collaborando con i migliori chef per creare gli accostamenti enogastronomici che rispecchino il terroir e il clima della regione.

Ruinart Blanc Singulier Édition 19
Ruinart Blanc Singulier Édition 19 presentato alla Tabaccaia, a Castrezzato (Brescia)
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