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Un camino in marmo, il rosso e il blu nella pietra, al Grace La Margna

La casa engadinese di Nicolaus Hartmann resta un riferimento in architettura – una storia che continua, sul lago, a St. Moritz

Sul lago di St. Moritz – Grace La Margna

La luce entra dalle grandi finestre, bagnando le poltrone dall’alto schienale. Si posa sui divani e sui tavolini bassi, fino a incontrare le colonne in granito che ritmano il salotto. Sono felici le piante, accanto alla libreria in legno. Dal fondo della stanza, un grande camino è il protagonista – e lo sa. Sorveglia – estate e inverno – gli ospiti di Grace La Margna. 

Fuori c’è il lago di St. Moritz. A gennaio è scenografia per le partite di polo, mentre a febbraio ospita sulle sue acque ghiacciate le corse dei cavalli – White Turf –, dal 1907 ambite da turisti in cerca di champagne e scommesse. Su questo lago fu inventato lo skijoring: i cavalli purosangue gareggiano senza cavalieri in groppa, ma con sciatori al seguito. La prima gara si tenne nel 1906, sulla strada che da St. Moritz va a Champfer. Quando in primavera il bianco lascia il posto al verde, è un trionfo di vele e canoe. Gli sci lasciano il posto alle scarpe da trekking. Lungo le sponde, passeggiatori tranquilli e fervidi hikers si rigenerano al sole e penetrano il bosco. 

Grace La Margna, vista dal lago
Grace La Margna, vista dal lago
Lago di St. Moritz
Lago di St. Moritz
Dettaglio della facciata, Grace La Margna
Dettaglio della facciata, Grace La Margna

Architettura di St. Moritz: Nicolaus Hartmann, la casa engadinese e il progetto per l’Hotel La Margna

Il 1906 è l’anno in cui fu costruito l’Hotel La Margna, su progetto di Nicolaus Hartmann – con lo stile della sua “casa engadinese” ha influenzato la cultura architettonica della zona per quasi un secolo, durante il boom economico dei centri turistici. 

Dopo essersi formato come architetto dal 1896 al 1900 presso l’Ecole d’Industrie di Losanna, Nicolaus Hartmann studiò all’Università Tecnica di Stoccarda, fino al 1903, quando sopraggiunse la morte del padre. Quello stesso anno, rilevò il suo studio di architettura a St. Moritz.

Hartmann rifiutava il neoclassicismo e lo storicismo, largamente diffusi in seguito al boom edilizio turistico dei Grigioni. Altresì, considerava superata l’Art Nouveau. Sulla stessa linea di pensiero era il suo mentore, il professor Theodor Fischer, l’architetto tedesco che incarnò il momento storico di transizione architettonica, tra gli ultimi strali di Storicismo e gli albori della modernità. Hartman, in questo clima incerto ma vivace, favorì un ritorno alle forme della tradizione locale. Nel 1905 divenne membro della giovane Associazione svizzera per la protezione del patrimonio locale e fu cofondatore della sua sezione grigionese: un impegno che mantenne per tutta la vita. 

Nelle costruzioni alberghiere che gli furono commissionate, Hartmann ammorbidì le dimensioni dei suoi edifici dividendo i volumi. Lavorò sugli archi, i timpani e le forme dei tetti, cercando di conferire l’aspetto di abitazioni patrizie. Con l’Hotel La Margna, Hartmann ridefinì lo stile della casa engadinese proiettandolo nella modernità.

Grace La Margna, il camino in marmo
Grace La Margna, il camino in marmo
Grace La Margna, il drago nel camino
Grace La Margna, il drago nel camino
La stazione di St. Moritz
La stazione di St. Moritz

St. Moritz – la stazione inaugurata nel 1904 è a pochi passi dal Grace La Margna

L’Hotel la Margna si trova in Via Serlas, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, che inaugurò nel 1904. Il primo edificio della stazione, a causa del clima rigido e del prezzo molto elevato del legno all’epoca, fu realizzato in pietra di cava intonacata. Si trattava di una struttura in tre parti, con due edifici di estremità rialzati collegati da un edificio centrale basso. L’edificio fu sostituito dall’attuale struttura nel 1927. Oggi, dalle finestre de La Margna, si legge l’ora dal grande orologio posto sulla torre, e si ammira  il disegno che raffigura san Maurizio.

Grace La Margna, il design e il déco, la facciata e gli interni

Grazie alle tutele del patrimonio storico e architettonico, la struttura dell’Hotel La Margna è giunta intatta fino ai giorni nostri. Gli appassionati del design possono praticare una singolare attività ludico architettonica, dentro e fuori le mura: una caccia alle decorazioni. Si parte dal salone principale. A catturare l’attenzione è il grande camino originale in marmo, risalente ai tempi della costruzione dell’edificio. Sormontato da due statue di uomo e donna, presenta al centro il disegno stilizzato di un drago. Come ha osservato la giornalista Carmen Baumann, nel tentativo di risalire al significato della decorazione,  se in un passato remoto il drago era un simbolo apotropaico per allontanare il male (spesso riportato sulle facciate delle case), all’inizio del Ventesimo secolo era più che altro un gioco di stile. Inoltre, il soprannome degli abitanti di St. Moritz è “ils draguns” (“i draghi” in retoromanzo).

Le colonne nel salotto in granito presentano ornamenti rossi e blu. Sono stati realizzati con la tecnica dello “sgraffito”: motivi e disegni incisi nell’intonaco umido. Il loro effetto non è ottenuto solo attraverso il colore, ma grazie anche all’intricato gioco di luci e ombre. Nella tradizione, non di rado, i graffiti rivelano qualcosa sugli occupanti della casa. In questo caso sono un rimando ai codici estetici di Nicolaus Hartmann, che nel rosso e nel blu trova il suo tratto distintivo. 

Spuntano animali impressi nelle pareti – un ragno, una mosca e un serpente attorno a una colonna. Infine, l’omaggio a San Maurizio: il patrono di St. Moritz, è raffigurato due volte: nella tromba delle scale dell’ala Margna e sulla facciata nord dell’edificio.

Ascensori accanto alla reception – Grace La Margna
Ascensori accanto alla reception – Grace La Margna
La reception, Grace La Margna
La reception, Grace La Margna
Grace La Margna, una delle suite nell'ala Grace
Grace La Margna, una delle suite nell’ala Grace

La nuova ala del Grace La Margna, la Wunderkammer e la Spa

Per gran parte del Ventesimo secolo, l’albergo è stato di proprietà della famiglia Schweizer-Pitsch. Nel 2020 è stato acquisito dai Grace Hotels, che lo hanno riportato a nuovo lustro, incaricando Divercity Architects di guidare il progetto di restyling e l’aggiunta di una nuova ala. 

Per il nuovo edificio è stata utilizzata la pietra calcarea beige di Moleanos, che richiama il colore e la matericità della facciata originale. Una terrazza d’inverno funge da ponte di collegamento tra i due edifici. Al centro degli spazi comuni dell’albergo, la hall è modulata in un monolite scultoreo in granito, con un piano d’appoggio in ottone. Le decorazioni impresse sul legno alle pareti ricordano il design di Koloman Moser.

A sublimare gli interni di Grace La Margna, l’installazione diffusa in tutti gli spazi di opere d’arte – a creare una Wunderkammer nella cittadina che dell’arte e del design è un riferimento (l’edizione 2024 di Nomade St. Moritz, la fiera itinerante di arte e collectible design, ha contato 25 gallerie internazionali e 9 progetti speciali). Sono esposti pezzi di Jürg Kaufmann, Federico Sette, Deodato Arte, Evelyne Brader-Frank, Adam Attew e Christopher Mark Garside.

Un  intero piano – 700 mq – è dedicato alla Spa. La piscina è lunga 20 metri, riscaldata a 28 gradi – ma si può nuotare all’infinito: è stato installato un sistema di controcorrente. L’idromassaggio è collocato in una vasca separata, mantenuta a 34 gradi – con lettini e sedili massaggianti assicura i relax nell’acqua calda a 34°C. La sauna finlandese – 90 gradi con un’umidità del 20% – presenta un innesto di legno e pietra che incanta e rilassa. 

Grace La Margna, sauna finlandese
Grace La Margna, sauna finlandese
Federico Sette, Piz Palü
Federico Sette, Piz Palü
Grace La Margna, il bar
Grace La Margna, il bar

Grace La Margna: la proposta gastronomica

Con N/5 – The Bar si passa dalla caccia al tesoro design al gioco dei tarocchi. L’arte della mixologia a cura del bar manager Mirco Giumelli incontra quella della cartomanzia. All’ospite viene consegnato un mazzo di carte – a ciascun arcano maggiori è associato un drink. L’Executive Chef Andrea Bonini cura i ristoranti – il mediterraneo all day fine dining The View, la brasserie e TheMaxMoritz, che propone i classici della gastronomia svizzera

Matteo Mammoli

Grace La Margna, la facciata nord, con il bassorillievo di San Maurizio
Grace La Margna, la facciata nord, con il bassorillievo di San Maurizio
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