Hotel Cala di Volpe, Costa Smeralda - immagine analogica, Lampoon Magazine
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La Costa Smeralda prima di Karim Aga Khan non esisteva

Il destino di Karim Aga Kha fu deciso (anche) da Rita Hayworth – la storia dell’uomo che ha inventato la Costa Smeralda: un viaggio iniziato con un acquisto e trasformato in un progetto internazionale

Il padre di Karim Aga Khan, e la relazione con Rita Hayworth

Il principe Aly Khan padre di Karim Aga Khan, diplomatico e playboy, ebbe una relazione con l’attrice Rita Hayworth, star di Hollywood degli anni ’40. I due si sposarono nel 1949, suscitando scalpore sia negli ambienti aristocratici che in quelli cinematografici. Hayworth, famosa per il suo ruolo in Gilda, era già divorziata dall’attore e regista Orson Welles, e il suo matrimonio con Aly Khan fu visto con sospetto da entrambe le loro cerchie. La famiglia di lui, in particolare il padre Aga Khan III, non approvava l’unione, temendo che potesse distogliere Ali dalle sue responsabilità religiose e politiche. Così Aga Khan III scelse Karim Aga Khan, suo nipote, per succedergli alla guida della comunità ismailita. Karim assunse il ruolo di quarantanovesimo Imam dei musulmani Ismailiti Nizariti il 19 ottobre 1957 a Dar es Salaam, in Tanzania, a soli 20 anni. Figlio del principe Ali Aga Khan e delle prima moglie, la principessa Tajuddawlah Aga Khan, Karim Aga Khan nacque a Ginevra nel 1936, Khan studiò storia islamica a Harvard e in durante la giovinezza in svizzera praticò lo sci alpino che nel 1964 gli consentì di rappresentare l’Iran ai IX Giochi olimpici invernali di Innsbruck.

Karim Aga Khan: Il padre della Costa Smeralda

Se la Costa Smeralda è così come la conosciamo oggi ovvero una delle mete preferite dal jet-set internazionale ma anche un territorio che ha saputo tutelare il suo patrimonio naturale, il merito è del Principe Karim Aga Khan. 

La notte del 4 febbraio 2025, a Lisbona, si è spento all’età di 88 anni il principe Karim Aga Khan IV, leader spirituale dei musulmani ismailiti e figura di spicco nel panorama internazionale per il suo impegno filantropico e imprenditoriale. La notizia della sua scomparsa è stata confermata dallo staff dell’Aga Khan Development Network e poco dopo il Consorzio Costa Smeralda, di cui l’Aga Khan era fondatore, ha condiviso la nota «Non abbiamo parole. Solo una: GRAZIE».

Chi sono i musulmani sciiti ismailiti Nizariti e chi sarà il suo successore

Gli Ismailiti Nizariti sono una corrente dell’Islam sciita che riconosce come legittimi successori del profeta Maometto solo una linea specifica di imam, discendenti da Isma’il ibn Ja’far. Gli ismailiti si separano dagli altri sciiti nel riconoscere Isma’il ibn Ja’far come legittimo settimo imam, mentre la maggior parte degli sciiti (i duodecimani) segue invece un’altra discendenza. All’interno degli ismailiti, i Nizariti si distinguono per aver riconosciuto Nizar come erede legittimo alla guida della comunità nell’XI secolo, dando origine a una tradizione di guida ininterrotta fino ai giorni nostri.

I Nizariti prendono il nome di Setta degli Assassini, dal loro leader dell’XI secolo Hasan, che sotto il suo regno fondò l’ordine segreto di sicari. Guidati spiritualmente dall’Aga Khan, gli ismailiti sono presenti in diverse parti del mondo, con comunità significative in Asia meridionale, Africa orientale e Medio Oriente. L’Aga. Khan è un titoli reale ereditario. Dopo la scomparsa di Karim Aga Khan IV, la successione alla guida spirituale della comunità sarà determinata secondo le indicazioni lasciate dal defunto imam. Si prevede che il successore sarà uno dei suoi figli, con il primogenito, il principe Rahim Aga Khan, considerato il candidato più probabile.

Karim Aga Khan e linvenzione della Costa Smeralda

Ancora oggi al catasto di Olbia sono registrati due terreni da pascolo di proprietà di Karim Al-Hussaini, Aga Khan IV), L’uomo che inventò la Costa Smeralda. «Arrivai a Porto Cervo con quattro o cinque amici, su una barca di dodici metri. Non c’era niente. Fu la prima volta che vidi la Costa Smeralda durante l’estate. Volevo vedere un piccolo terreno che avevo comprato». Raccontò alla televisione italiana il Principe Aga Khan. Agli inizi degli anni ’60, grazie al finanziere inglese John Duncan Miller, Karim Aga Khan scoprì le coste incontaminate della Gallura, in Sardegna, rimase affascinato dalle bellezze naturali e ne intuì il potenziale.

Nel 1962, fondò a Olbia il Consorzio Costa Smeralda, con l’obiettivo di trasformare quella regione all’epoca povera e in gran parte deserta, in una destinazione turistica di alto livello ma che rispettasse l’ambiente. Un pensiero visionario per l’epoca. Acquistò vasti terreni nell’entroterra gallurese e, con la collaborazione di architetti e urbanisti di fama internazionale, sviluppò un piano che rispettava l’ambiente, valorizzava le tradizioni e utilizzava materie prime locali. Nacque così Porto Cervo, con il suo porto da 700 posti barca, che divenne rapidamente un punto di riferimento per il jet set internazionale. Il primo edificio costruito da Karim Aga Khan IV in Costa Smeralda fu l’Hotel Cervo, realizzato nel 1962 a Porto Cervo. In pietra rosa e nei toni pastello progettato dall’architetto Luigi Vietti, l’Hotel Cervo rappresentava il primo passo della visione dell’Aga Khan per trasformare la Gallura.

Consorzio Costa Smeralda: di chi è e di cosa si occupa 

Il Consorzio Costa Smeralda oggi è di proprietà del Qatar, che l’ha acquisito nel 2012 per circa 750 milioni di euro ma recenti indiscrezioni hanno fatto trapelare che il gruppo LVMH, di Bernard Arnault, sia in trattative per rilevare l’intera area. Attualmente non è stata ufficializzata alcuna vendita. Oggi il Consorzio si estende su un’area di circa 3.500 ettari, interessando i comuni di Arzachena e Olbia, con una costa di circa 55 km. La sua missione principale è garantire la qualità della vita e dei servizi per i consorziati e i visitatori, preservando al contempo l’ambiente naturale e il patrimonio architettonico della Costa Smeralda. Tra i servizi offerti dal Consorzio durante tutto l’anno vi sono il monitoraggio e sicurezza dell’area consortile, la manutenzione di strade, aree verdi e altre strutture pubbliche, la tutela dell’ecosistema locale attraverso iniziative ecologiche e sostenibili, la prevenzione e intervento in caso di incendi, l’assistenza sanitaria per residenti e turisti, e il supporto e comunicazione con i membri del Consorzio.

Lidea di Karim Aga Khan di un turismo luxury sostenibile nel rispetto dellambiente

Karim Aga Khan aveva una visione del turismo basata sul rispetto dell’ambiente e sulla sostenibilità. Fin dall’inizio, il progetto della Costa Smeralda mirava a integrare le strutture turistiche nel paesaggio naturale, evitando costruzioni invasive e preservando la bellezza incontaminata del territorio. A far parte del Comitato Costa Smeralda furono chiamati per volere dell’Aga Khan alcuni dei migliori architetti dell’epoca tra cui Luigi Vietti, Jacques Couëlle, Michele Busiri Vici e Antonio Simon Mossa. Grazie alla loro expertise svilupparono uno stile costruttivo inserito nel paesaggio, antesignano della dell’architettura green e del biophilic design. Le architetture che furono costruite richiamavano lo stile tradizionale sardo, utilizzando materiali locali e tecniche costruttive artigianali.

Come è cambiata la Costa Smeralda grazie a Karim Aga Khan

Prima dell’intervento di Karim Aga Khan, la zona della Costa Smeralda era poco conosciuta e scarsamente popolata. Grazie agli investimenti del Principe, l’area ha conosciuto una trasformazione radicale. L’afflusso di turisti e celebrità ha portato sviluppo economico, creando posti di lavoro e migliorando le infrastrutture locali. Allo stesso tempo, l’attenzione alla sostenibilità ha permesso di preservare l’integrità ambientale della regione, mantenendo intatto il suo habitat naturale. L’Aga Khan non ha dedicato le sue attenzioni solo allo sviluppo immobiliare ma anche a trasporti, infrastrutture e servizi. Era necessario poter raggiungere agilmente la Costa Smeralda sia collegandola a Olbia che dalle altre città europee: così nel 1963 fondò l’Alisarda, diventata poi Meridiana e Meridiana Fly (prima di passare ai Qatarioti di Air Italy). 

Leredità di Karim Aga Khan: in Costa Smeralda per un turismo responsabile e rispettoso dellambiente

La Costa Smeralda tutt’oggi promuove un modello di turismo sostenibile rispettoso dell’ambiente e dell’identità locale accogliendo l’eredità Karim Aga Khan. Tutta l’area è soggetta a rigide regolamentazioni per preservare il territorio limitando le costruzioni in zone sensibili. Viene attuata una gestione attenta della flora e fauna locale, e la vegetazione autoctona viene preservata e utilizzata nei progetti paesaggistici. La gestione delle risorse privilegia energia rinnovabile, risparmio idrico ed esistono regolamenti severi per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. La mobilità è incentivata con trasporti elettrici e porti eco-friendly per ridurre l’inquinamento marino. Il mare e le spiagge sono tutelati con limitazioni agli ormeggi e iniziative di pulizia regolari. Molti hotel adottano certificazioni ambientali e il Consorzio Costa Smeralda tra le altre cose citate sopra promuove l’educazione ecologica.

Aga Khan Development Network (AKDN)

Karim Aga Khan è stato il fondatore dell’Aga Khan Development Network (AKDN), una delle più grandi reti private di sviluppo al mondo che impiegherebbe 80 mila persone in 30 Paesi con sede principale in Svizzera. L’AKDN opera, principalmente in Africa, Asia e Medio Oriente, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle comunità più vulnerabili, indipendentemente dalla loro origine, religione o genere. I settori di intervento includono l’istruzione, la sanità, lo sviluppo economico, la cultura e la promozione dell’architettura sostenibile. Tra i progetti più significativi si annoverano la creazione di ospedali, scuole e università, nonché iniziative per la conservazione del patrimonio culturale e architettonico. Ma AKDN controlla anche Habib Bank Limited, la più grande banca privata del Pakistan e anche diverse banche africane. Le holding svizzere non rendono disponibili i bilanci quindi è possibile solo approssimare il patrimonio dell’Aga Khan, l’inchiesta di Vanity Fair America del 2013 aveva calcolato oltre 13 miliardi.

«Le iniziative non possono essere considerate esclusivamente in termini economici, ma piuttosto come un programma integrato che comprende anche dimensioni sociali e culturali. L’istruzione e la formazione professionale, la sanità e i servizi pubblici, la conservazione del patrimonio culturale, lo sviluppo delle infrastrutture, la pianificazione e la riabilitazione urbana, lo sviluppo rurale, la gestione dell’acqua e dell’energia, il controllo ambientale e persino lo sviluppo politico e legislativo sono tra i vari aspetti che devono essere presi in considerazione» – Sua Altezza l’Aga Khan

Karim Aga Khan: la tutela dellambiente e la vita in jet privato

Il contrasto tra la vita personale di Karim Aga Khan e il suo impegno per la tutela dell’ambiente è un aspetto che ha suscitato spesso critiche. Da un lato, il leader spirituale degli ismailiti era noto per il suo stile di vita fatto di yacht e jet privati, proprietà immobiliari e una delle scuderia di cavalli. Dall’altro, attraverso l’Aga Khan Development Network (AKDN), ha finanziato progetti di sostenibilità ambientale, come lo sviluppo di infrastrutture eco-compatibili, la protezione del patrimonio naturale e la promozione dell’architettura sostenibile, in particolare nei paesi in via di sviluppo.

Questo apparente paradosso solleva interrogativi sull’autenticità del suo impegno, con alcuni critici che vedono una contraddizione tra le sue iniziative per un mondo più sostenibile e il suo elevato impatto ambientale personale dovuto agli spostamenti in jet privato e al mantenimento di un vasto patrimonio immobiliare. Nonostante il suo stile di vita Karim Aga Khan si opponeva all’idea che la sua ricchezza fosse in conflitto con il suo ruolo di guida spirituale e gli impegni di beneficenza. Un imam o un leader religioso «non deve ritirarsi dalla vita di tutti i giorni» affermò l’Aga Khan «Al contrario, ci si aspetta che protegga la sua comunità e contribuisca alla sua qualità della vita. Pertanto, la nozione di divisione tra fede e mondo è estranea all’Islam».

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