Julian Charrière, Berlin
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Riscoprire foreste marine a Miart: l’arte di Julian Charrière per Ruinart

Julian Charrière ha concepito un’ode al mare luteziano, un’ampia distesa d’acqua che copriva la regione Champagne 45 milioni di anni fa. A Miart, Ruinart prosegue l’iniziativa Conversations with nature

Conversations with Nature – la ricerca artistica di Julian Charrière per Ruinart

A conferma dell’esistenza di un mare che in passato copriva due terzi del continente europeo, il suolo calcareo della collina di Reims è caratterizzato dalla presenza di tracce fossili di foreste marine. Per Ruinart, Julian Charrière ha concepito un’ode a questo mare luteziano, un’ampia distesa d’acqua che copriva la regione Champagne 45 milioni di anni fa e di cui le cave di gesso sotterranee della Maison – le Crayères – ne sono i resti.

Cosa significa luteziano? 

Il termine “luteziano” si riferisce a un periodo dell’Eocene medio, quando vaste aree dell’Europa centrale e occidentale erano sommerse da mari caldi e poco profondi. Il nome richiama l’antica denominazione di Parigi, Lutetia, poiché proprio il bacino parigino presenta terreni di età luteziana, formati da sedimenti fossiliferi che testimoniano la varietà della vita marina dell’epoca. In quest’area si svilupparono imponenti formazioni calcaree ricche di fossili, tra cui molluschi, coralli e altre specie acquatiche, che oggi costituiscono una delle principali fonti di studio per comprendere l’evoluzione dei mari e dei loro ecosistemi.

Le testimonianze di questo antico mare, dunque, non si limitano a Reims o alla regione della Champagne, ma affiorano in diverse parti d’Europa, comprese alcune zone dell’Italia settentrionale. Lì, i calcari di origine marina si alternano a strati vulcanici e depositi lacustri, evidenziando come il Luteziano sia stato un periodo di grandi trasformazioni geologiche e ambientali. La scoperta di reperti fossili – pesci tropicali, molluschi, addirittura tartarughe e coccodrilli – rivela quanto l’ecosistema fosse ricco e variegato, offrendo una visione del passato in cui il paesaggio e le specie marine evolvettero in risposta a continui mutamenti climatici e geografici.

Julian Charrière’s photolithographs, Berlin
Julian Charrière’s photolithographs, Berlin

Conversations with Nature – Julian Charrière per Ruinart

Afferma l’artista, «al centro del mio lavoro c’è il concetto di incontro: un dialogo intimo con il luogo, il bioma e l’ambiente. Non si tratta di momenti di semplice osservazione ma di scambio, in cui il panorama e la presenza si intrecciano plasmandosi l’un l’altro in una silenziosa conversazione reciproca».

Il progetto Conversations with Nature di Maison Ruinart, a partire dal 2008, dà carte blanche ad artisti contemporanei invitati a creare opere in linea con i valori della Maison, tra cui la sensibilizzazione sul tema del cambiamento climatico e la forestazione.

Le fotolitografie di Julian Charrière, un omaggio agli ecosistemi del passato

Attraverso questa opera, l’artista rende omaggio alla preistoria marina e ribadisce l’importanza della conservazione degli oceani. Le fotolitografie presentate da Charrière ritraggono le barriere coralline, mondi luminosi e pieni di vita, che evocano il mare luteziano nel suo splendore passato. Oggi, quella foresta nascosta dalle onde è solo un ricordo impresso negli strati di gesso sotto i paesaggi della regione dello Champagne. Le stampe digitali, segmentate cromaticamente, reimmaginano i colori utilizzando pigmenti estratti da calcare di provenienza locale e coralli sminuzzati. 

Grazie a un processo litografico del XIX secolo, l’opera rivela immagini spettrali in cui il gesso, al contempo strumento e opera d’arte, crea un circolo della sostanza. In tale delicato equilibrio, ogni strato della creazione suggerisce il racconto di ere geologiche remote. L’estetica dell’opera evoca la fragilità di questi ecosistemi e la perpetua memoria del mare attraverso le ere geologiche.

Le vestigia marine riemergono anche sotto forma di sculture – ricordi di lasciti di antichi ghiacciai. Nel plasmarle,  Julian Charrière ha inserito innesti in metallo, traccia dell’intervento umano sulla natura. 

Ruinart Lounge at Miart
Ruinart Lounge at Miart

Artisti e champagne: da Salvador Dalí a Conversations with Nature di Maison Ruinart

Così, oltre il suo ruolo di elisir par excellence, lo champagne si rivela un palcoscenico di ispirazione, un catalizzatore di creatività. Frammenti di luce liquida evocano visioni oniriche ed echi di un passato da riscoprire. Un’eredità di opere sintetiche in cui si iscrive il progetto Conversations with Nature di Maison Ruinart. Una iniziativa che, a partire dal 2008, dà carte blanche ad artisti contemporanei inviati a creare opere in linea con i valori della Maison, tra cui la sensibilizzazione sul tema del cambiamento climatico e la forestazione.

Dai manifesti di Mucha e Toulouse-Lautrec durante la Belle Époque agli omaggi di Salvador Dalí, lo champagne assurge a simbolo di ricercatezza e sperimentazione creativa. È Dalí ad aver realizzato studi sulla creazione di una coppa di champagne surrealista. L’effervescenza delle bollicine rappresentava per l’artista un’immagine onirica che torna con le Champagne Standard Lamps del 1939 (oggi al Victoria and Albert Museum): lampade da terra composte da coppe di champagne impilate, realizzate per il poeta-mecenate Edward James – l’uomo ritratto di spalle da René Magritte in La riproduzione vietata (1937).

Nel libro Les Vins de Gala (Taschen), Dalí esplora il mondo del vino, incluso lo champagne. Un’opera d’arte da sfogliare in cui l’artista classifica i vini in base alle sensazioni che suscitano in lui, creando categorie come “vini di sensualità”, “vini di impossibili” o “vini luminosi”, alternate a massime come: «i veri intenditori non bevono vino, degustano segreti».

Portrait of Julian Charrière in the historic vineyard of Maison Ruinart in Taissy 2024, ph. Alice Jacquemin
Portrait of Julian Charrière in the historic vineyard of Maison Ruinart in Taissy 2024, ph. Alice Jacquemin

L’impegno sostenibile di Maison Ruinart per un dialogo tra arte e natura

Ruinart instaura un dialogo unico con l’arte, sia all’interno che all’esterno dei vigneti. La più antica casa di champagne affronta le sfide del mondo contemporaneo attraverso il prisma della creatività: dalle collaborazioni storiche, come il poster commissionato ad Alphonse Mucha nel 1896, ai progetti recenti, che combinano la creazione artistica e le questioni ambientali. Artisti come Tomás Saraceno, NILS-UDO ed Eva Jospin hanno esplorato e manifestato la connessione tra esseri umani e natura.

Per Frédéric Dufour, presidente di Maison Ruinart, «queste conversazioni con la natura rispecchiano il nostro impegno di lunga durata nel ripristinare l’armonia con il mondo naturale e nel sensibilizzare l’opinione pubblica su questo argomento attraverso l’arte»

Il civico 4 di Rue des Crayeres, indirizzo della Maison a Reims, rappresenta l’apice di questo impegno nei confronti della natura e dell’arte come destinazione culturale unica. A partire dal 2024, i visitatori hanno l’opportunità di apprezzare il savoir-faire della Maison nella sua sede storica, recentemente rinnovata, e ammirare più di 20 installazioni artistiche nel parco paesaggistico circostante. Questa esperienza, che unisce tradizione, innovazione e responsabilità ambientale, incarna lo spirito di Ruinart, riflettendo la sua missione nel preservare e valorizzare il patrimonio culturale e artistico.

Ruinart, 4 Rue des Crayères, 2024, Raul Cabrera
Ruinart, 4 Rue des Crayères, 2024, Raul Cabrera

Forestazione e cambiamento climatico – l’imprenditoria etica di Maison Ruinart nella foresta di Montbré

Di fronte alle sfide climatiche, Maison Ruinart sta attivamente rivalutando le proprie procedure e il proprio impatto ambientale. Con inverni più miti, estati torride e una maturazione più rapida dell’uva, la Maison ha deciso di intraprendere un percorso di innovazione per preservare il suo patrimonio tricentenario. Questo nuovo approccio è riflesso nella cuvée Ruinart Blanc Singulier, che esprime una competenza aggiornata e attenta alle mutazioni del clima. Attraverso una combinazione di viticoltura sostenibile ed enologia creativa, la Maison propone una nuova interpretazione del suo Blanc de Blancs, mantenendo saldi i valori che da sempre la contraddistinguono. Prodotto con uve Chardonnay, questo vino rivela aromi singolari pur mantenendo la freschezza aromatica tipica di Ruinart.

Inoltre, nelle terre storiche di Taissy, nella regione Champagne, la Maison ha avviato iniziative per la tutela del suolo e la promozione della biodiversità, tra cui la piantumazione di decine di migliaia di alberi e arbusti, nonché il rimboschimento della vicina foresta di Montbré. Questo progetto si inserisce in una visione più ampia, volta a promuovere un futuro più sostenibile, in linea con l’innovativa confezione in carta “second skin” di Ruinart, lanciata nel 2020 per ridurre l’impronta di carbonio del suo packaging.

Julian Charrière – profilo biografico 

Julian Charrière è un artista franco-svizzero trasferitosi a Berlino. Le sue opere, fusioni di performance, video, scultura e fotografia, sono state esposte presso istituzioni culturali e biennali di tutto il mondo. Molti dei suoi progetti includono una fase esplorativa sul campo in luoghi difficili da raggiungere e a volte abbandonati, come vulcani, ghiacciai e siti radioattivi. 

Charrière mette in discussione la nostra percezione culturale del mondo naturale e la sua evoluzione, dal movimento romantico all’Antropocene. Con la sua ricerca artistica, in cui collabora spesso con scienziati, ingegneri, storici dell’arte e filosofi, ci invita a riflettere sul modo in cui abitiamo il mondo e sulle rappresentazioni immaginarie che ne abbiamo creato. 

In qualità di artista ospite della serie di Conversations with Nature nel 2025, Julian Charrière ha creato numerose opere d’arte che riprendono l’impegno della Maison Ruinart a beneficio della natura. Questa serie sarà presentata per tutto il 2025 alle fiere d’arte di cui Maison Ruinart è partner: Art Basel Hong Kong, Miart, Berlin Gallery Weekend, Art Basel Basel, Frieze Seoul e Art Basel Paris.

È rappresentato da Dittrich & Schlechtriem, Perrotin, Sean Kelly, Sies + Höke, OMR e Galerie Tschudi. 

Federico Jonathan Cusin

Julian Charrière, Veils, Porites Lobata, 2025_1
Julian Charrière, Veils, Porites Lobata, 2025
Julian Charrière, Veils, Pachyseris Speciosa, 2025
Julian Charrière, Veils, Pachyseris Speciosa, 2025
Julian Charrière, Veils, Xestospongia Muta, 2025
Julian Charrière, Veils, Xestospongia Muta, 2025
Julian Charrière, Veils, Gorgonia Flabellum, 2025
Julian Charrière, Veils, Gorgonia Flabellum, 2025
Julian Charrière, Veils, Liosina Paradoxa, 2025
Julian Charrière, Veils, Liosina Paradoxa, 2025
Julian Charrière, Veils, Turbinaria Reniformis, 2025
Julian Charrière, Veils, Turbinaria Reniformis, 2025
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