Cover Lampoon Issue 26, Muscle, photography Winter Vandenbrink
Facebook
WhatsApp
Pinterest
LinkedIn
Email
twitter X

Essere omosessuali è meno inquinante che essere etero?

Una provocazione per il mese del Pride. Le attività umane inquinano e mettere al mondo figli peggiora la situazione: saranno le coppie dello stesso sesso i salvatori dell’Antropocene?

L’omosessualità come sinonimo di sostenibilità?

Lo scorso anno sulla Terra c’erano 8,2 miliardi di persone. Secondo le Nazioni Unite entro il 2050 saremo 9,7 miliardi. Intorno al 2084 si dovrebbe raggiungere il picco massimo previsto di 10,3 miliardi. Per salvare il pianeta non basteranno cannucce di carta, auto elettriche, burger vegetali e buste della spesa compostabili. Saremo comunque troppi. Da anni circolano teorie estreme secondo cui il modo più efficace per limitare l’emissione di CO₂ prodotta dall’uomo e da tutto quello che gli serve per vivere sarebbe solo uno: fare meno figli.

C’è anche chi di questa visione ne ha fatto una legge. Basti pensare alla politica del figlio unico in Cina, anche se poi è stata progressivamente ampliata (a due e a tre figli) e poi del tutto abbandonata nel 2021. Ciclicamente il fatto che dovrebbero nascere meno persone viene però sempre tirato in ballo. Anche perché è da tempo che ci siamo addentrati nella spirale della sesta estinzione di massa. Piante e animali stanno scomparendo dalla faccia della terra, la biodiversità si sta perdendo. Tutto a causa delle attività umane. Nel dibattito sul futuro dell’ecosistema, su come salvare i mari, le montagne e noi stessi, si fa quindi spazio una provocazione. Non potendo fare figli per le leggi della natura, non è che le uniche persone in grado di salvare il pianeta saranno quelle omosessuali?

Salvare l’Antropocene non facendo figli

Una popolazione che cresce a dismisura significa un mondo con più rifiuti, più energia da produrre, più risorse cannibalizzate. Acqua, cibo, terreno. Inquinamento. Deforestazione, agricoltura e allevamenti intensivi. Infrastrutture e urbanizzazione. Serviranno case dove far stare tutte queste persone. Non solo: l’esperienza del Covid-19 ci insegna che scenari ancora più cupi e distopici sono tutto tranne che remoti. Più siamo, più i nuovi virus si moltiplicano in fretta, lasciandoci sempre meno spazio e tempo per conoscerli e arginarli. L’omosessuale diventa così la forma più pura di ambientalista. Forse non per volontà e nemmeno per vocazione, ma perché così è nell’universo delle cose. Gay e lesbiche eroi inconsapevoli del salvataggio dell’Antropocene, incarnazione della transizione ecologica di cui abbiamo bisogno e che non riusciamo ancora a portare a termine.

Lampoon Issue 23, Transition, photography Maria Tomanova
Lampoon Issue 23, Transition, photography Maria Tomanova

Un figlio in meno? Le emissioni di CO₂ calano di 58 tonnellate all’anno

Un’equazione tanto brutale quanto all’apparenza inconfutabile. Niente figli, meno inquinamento. Ci sono anche studi scientifici che sostengono questa tesi con dati precisi. Qualche anno fa, un’analisi pubblicata su Environmental Research Letters calcolava che con un figlio in meno ogni genitore ridurrebbe di 58 tonnellate le sue emissioni di CO₂ ogni anno: la cifra è la somma delle emissioni del figlio e di tutti i suoi potenziali discendenti, divisa per la durata di vita del genitore stesso. Qualcuno potrebbe obiettare che anche le coppie omosessuali possono essere genitori. Dove i governi lo consentono, è pur sempre possibile formare una famiglia tramite adozioni. Anche queste in un certo senso sono comunque più sostenibili delle famiglie tradizionali. Per usare un’altra provocazione: un bambino adottato da una coppia omosessuale può essere visto un po’ come un vestito di seconda mano. Esisteva già, gli è solo stata data una nuova vita.

Il calo demografico e il dilemma – sostenibilità ambientale o sostenibilità sociale?

L’equazione perfetta tra sostenibilità e impossibilità di avere figli è in realtà perfetta solo sulla carta. Non è difficile evidenziarne le criticità. Ragionando per estremi, ed escludendo dal campo d’azione pratiche come l’utero in affitto, se tutti gli esseri umani fossero omosessuali la specie si estinguerebbe con l’invecchiare di una sola generazione. In un Paese come l’Italia, dove il calo demografico è sempre più marcato, di fare figli c’è un disperato bisogno. Le persone inquinano, sì, ma senza ricambio generazionale crollerebbero tutte le fondamenta su cui poggia la nostra società. Il sistema previdenziale andrebbe al collasso, con le pensioni che sarebbero sempre più difficili da pagare. Le tasse diventerebbero più alte, perché sostenute da un numero di persone che andrebbe via via restringendosi, potenzialmente fino ad azzerarsi.

Per tutti questi motivi, in Stati come l’Italia – con la curva delle nascite in picchiata libera – più che a fare meno figli di solito l’appello è a farne di più. E qui cade l’impalcatura del ragionamento fatto finora. Anche gli eterosessuali hanno quasi smesso di procreare a causa di inflazione, mercato del lavoro precario, costo troppo alto degli asili nido e in generale mancanza di una qualsivoglia prospettiva di sicurezza economica. Come coniugare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità della società stessa? A ben vedere, solitamente si chiede infatti di fare meno figli a Paesi lontani, da quelli dell’Africa all’India, dove la popolazione negli ultimi decenni è stata costantemente in aumento. Ma neppure in questi casi le critiche mancano. Lo ha imparato sulla sua pelle anche il presidente francese Emmanuel Macron, che nel 2017 – quando era appena salito all’Eliseo – tra le sfide per la “civilizzazione” del Continente africano citò il fatto che molte donne partoriscono fino a “sette-otto figli”. Sollevò un gran polverone.

Lampoon Issue 26, Muscle, photography Winter Vandenbrink
Lampoon Issue 26, Muscle, photography Winter Vandenbrink

Gli uomini etero non riciclano perché pensano che sia ‘da gay’

Accantonata la questione figli, qualche tempo fa era circolata online una ricerca della Penn State University secondo cui gli uomini eterosessuali sarebbero meno propensi a mettere in pratica alcuni comportamenti ecologici, come ad esempio riciclare o fare la spesa con una borsa riutilizzabile, per paura di essere considerati gay. Sia le donne che gli uomini che avevano partecipato all’indagine dichiaravano poi di considerare l’attenzione verso l’ambiente come un tratto ‘femminile’. Tenendo conto che tutti gli studi di questo tipo si basano per forza di cose su un campione ristretto della popolazione mondiale, il risultato fa comunque riflettere: l’omofobia è così diffusamente interiorizzata e radicalizzata che pregiudica anche l’ambiente. E allora, sotto questa lente, forse la tesi per cui essere omosessuali è compatibile con uno stile di vita più sostenibile non sembra più così estrema.

Luoghi comuni con un fondo di verità

Toccando profili più leggeri, si potrebbe procedere a una rapida disamina di diversi luoghi comuni per confutare il binomio omosessualità-sostenibilità. Si ritiene in generale ad esempio che gli uomini gay abbiano più gusto degli eterosessuali, a partire dal modo in cui si vestono. Sarebbero quindi più propensi ad acquistare capi validi, a partire dal tessuto con cui sono prodotti. Insomma: è difficile trovare un omosessuale che ordina vestiti online su Shein. Molto più facile che gli acquirenti medi di simili brand di fast fashion siano eterosessuali. Luoghi comuni, certo, ma con un fondo di verità. Lo stesso si potrebbe dire per la propensione a un certo tipo di arredamento. Ikea contro antiquariato, per riassumere.

Forse non sarà Grindr a salvare il pianeta

Chi vince quindi la medaglia verde tra omosessuali ed eterosessuali? Non bisogna dimenticarsi che ci sono uomini gay che una volta al mese prendono l’aereo per andare a ballare tre giorni di fila nei club di Berlino. Non molto sostenibile come stile di vita. La questione ruota intorno proprio a questo: lo stile di vita. Ci sono persone gay che sono anche vegane, così come etero che viaggiano solamente in treno o che hanno installato pannelli solari sul proprio tetto. Forse non sarà quindi Grindr a salvare il pianeta, ma soltanto un cambio radicale di cultura e abitudini. Senza guardare all’orientamento sessuale.

Lampoon Issue 26, Muscles, photography Spyros Rennt
Lampoon Issue 26, Muscles, photography Spyros Rennt

Facebook
WhatsApp
Pinterest
LinkedIn
Email
twitter X