
Angharad Williams: una sedia come critica sociale ad Artissima 2024
Il Premio Illy Present Future ad Angharad Williams, per un’installazione che sfida le gerarchie sociali e decostruisce le disuguaglianze
Angharad Williams: Una Sedia come Critica all’Aristocrazia ad Artissima 2024
Angharad Williams ha presentato ad Artissima 2024 un’opera che esplora in modo incisivo il tema del potere e delle sue manifestazioni nelle strutture sociali contemporanee. Il cuore del lavoro è una sedia, un oggetto simbolico che da sempre evoca autorità, esclusività e ordine gerarchico. Tuttavia, in questa particolare interpretazione, la sedia diventa un potente strumento per interrogare le tradizionali strutture sociali, in particolare quelle legate all’aristocrazia e alle sue pratiche secolari. La scelta dell’oggetto non è casuale: la sedia è storicamente associata al dominio, ma qui Williams la ripensa come un simbolo di disuguaglianza, invitando lo spettatore a una riflessione sulla persistenza di meccanismi di esclusione che non sono solo storici, ma che continuano a influenzare le dinamiche sociali attuali. Il gesto di ripensare un oggetto così carico di significato diventa una critica feroce alla stratificazione sociale, rendendo l’arte uno strumento di riflessione sulle strutture di potere ancora operative nella società moderna.
Il Premio Illy Present Future a Angharad Williams
Durante Artissima 2024, Angharad Williams è stata premiata con il Premio illy Present Future, un riconoscimento che si distingue per l’accento posto su pratiche artistiche che trascendono la mera ricerca estetica e si pongono in relazione con questioni di rilevanza sociale e culturale. Questo premio non premia solo l’eccellenza formale, ma soprattutto quelle opere che sfidano le convenzioni, interrogando la realtà e proponendo alternative alla visione dominante. In un contesto in cui il mercato dell’arte è sempre più influenzato da logiche consumistiche e dalla gestione del brand, il Premio illy offre una visibilità fondamentale agli artisti che non si limitano a rispondere alle aspettative, ma che pongono domande critiche sul nostro tempo. La sedia di Williams, al centro del progetto premiato, diventa un emblema di questa ricerca. Non si limita a contestare l’aristocrazia come istituzione storica, ma invita lo spettatore a riflettere su come le strutture di potere – anche quelle che sembrano superate – continuino a determinare le disuguaglianze sociali nel presente.
Angharad Williams: Un Percorso tra Critica Sociale e Arte Concettuale
Angharad Williams è un’artista che ha sviluppato la sua carriera attorno a un approccio profondamente concettuale e critico, utilizzando l’arte come strumento per esplorare le strutture sociali, culturali ed economiche che definiscono la realtà contemporanea. La sua ricerca spazia dall’installazione all’arte performativa, ma si distingue per un forte interesse per il design e gli oggetti quotidiani, che vengono ripensati per rivelare significati nascosti o per sovvertire l’uso convenzionale. Le opere di Williams non sono mai semplicemente decorative, ma hanno un obiettivo chiaro: stimolare una riflessione critica su temi come disuguaglianza, potere, e le dinamiche di controllo che attraversano la nostra società. L’artista utilizza oggetti e materiali che, pur appartenendo alla sfera del quotidiano, sono ricchi di connotazioni simboliche e storiche, rendendo la sua arte un potente strumento di comunicazione che parla direttamente al pubblico. Nel corso degli anni, Williams ha partecipato a numerosi progetti internazionali, consolidando il suo posto all’interno del panorama dell’arte contemporanea.
Artissima 2024: “The Era of Daydreaming” – Tra Ricerca e Visione
Il titolo di Artissima 2024, The Era of Daydreaming, si configura non solo come una scelta evocativa, ma come una dichiarazione di intenti che orienta la ricerca artistica della fiera verso la sospensione del giudizio, l’immaginazione e il sogno. In questo scenario, le opere non si limitano a essere esibite, ma diventano atti di interazione che stimolano il pubblico a mettersi in gioco. La fiera invita a una riflessione sul confine sottile tra sogno e realtà, tra visione e percezione. L’esperienza proposta da Artissima non si limita a un’esposizione statica, ma richiede al visitatore di entrare in un processo mentale che può essere confuso, astratto, ma non lascia mai indifferenti. Artissima 2024 si concentra su un’arte che non cerca risposte immediate, ma piuttosto solleva interrogativi e stimola la sperimentazione. Non si tratta di un sogno nel senso tradizionale, ma di una riflessione sul futuro, sulle possibilità che si aprono quando si abbandonano le certezze e si esplorano dimensioni non convenzionali della realtà.
La selezione di gallerie e artisti presentati a Artissima 2024 ha superato i limiti della semplice esposizione estetica, proponendo opere che sfidano le convenzioni artistiche e culturali. Dal video alla scultura, dalla pittura all’installazione, la varietà di linguaggi e forme ha arricchito il tema The Era of Daydreaming, rispondendo non con una narrazione univoca, ma con una pluralità di visioni e approcci. In un momento in cui la realtà sembra frammentarsi sotto il peso delle informazioni e della digitalizzazione, gli artisti di Artissima non cercano risposte facili, ma creano frammenti di realtà che il pubblico è invitato a ricomporre. La fiera ha scelto di privilegiare la contaminazione tra generazioni artistiche diverse, creando un ambiente dinamico e privo di gerarchie. Non si è celebrato il singolo artista, ma si è favorito il dialogo tra opere e pratiche artistiche che si confrontano, si influenzano e si arricchiscono reciprocamente.



Il Sogno come Atto Collettivo
Il sogno non è solo un’esperienza personale, ma un fenomeno collettivo che permea le opere di Artissima 2024. Le visioni oniriche presentate non riguardano solo l’individuo, ma diventano espressione di un disagio collettivo che emerge dalle tensioni sociali, politiche e culturali del nostro tempo. In un contesto dove la realtà appare frammentata e difficile da decifrare, il sogno assume una funzione interpretativa, andando oltre la razionalità per offrire una comprensione alternativa del mondo. Le opere in mostra non propongono una sola verità, ma una molteplicità di frammenti che sfidano il pubblico a trovare connessioni e significati. Artissima 2024 si configura così come uno spazio di interazione, in cui il dialogo tra le opere, gli artisti e il pubblico si sviluppa in un continuo scambio di idee e visioni.
Il tema dell’inconscio è stato un punto focale di questa edizione, trattato non solo dal punto di vista psicologico, ma come un processo di rivelazione di ciò che è nascosto. Le opere esplorano le profondità della mente umana, dando forma a tensioni interne, conflitti irrisolti e desideri inesplicabili che emergono alla superficie. Ciò che emerge con chiarezza è che l’arte in questa edizione non si limita a esprimere l’esperienza individuale, ma riflette anche sul modo in cui le esperienze personali si intrecciano con quelle collettive. L’arte diventa uno strumento per esplorare e mettere in discussione le contraddizioni sociali e politiche che caratterizzano la nostra realtà quotidiana. In un periodo in cui la realtà sembra essere sfocata dalla digitalizzazione e dalle tecnologie emergenti, il sogno lucido acquisisce un nuovo valore, diventando una chiave per interpretare le fratture tra ciò che è reale e ciò che è immaginato.
Artissima 2024 offre una riflessione sulla realtà come un campo aperto, ricco di potenzialità e possibilità. Le opere non si limitano a descrivere la realtà, ma la interrogano, esplorando nuove dimensioni attraverso l’uso della tecnologia e del sogno lucido. In un’epoca in cui le linee di demarcazione tra sogno e realtà diventano sempre più sfumate, l’arte diventa il mezzo attraverso cui affrontare e comprendere questa nuova condizione, dove le risposte non sono mai definitive, ma sempre aperte a nuove interpretazioni e visioni.
Benedicta Addoteye

