
Qual è la differenza tra agricoltura sostenibile e agricoltura rigenerativa?
Dalla rigenerazione dei suoli inquinati alla gestione sostenibile dell’acqua: canapa e agricoltura rigenerativa, il progetto RiqualifiCanapa in Piemonte
Agricoltura sostenibile e agricoltura rigenerativa: due approcci diversi alla salute del suolo
Si può definire agricoltura sostenibile l’insieme di procedure che insieme mirano a ridurre l’impatto negativo della coltivazione, a esempio la rotazione delle colture, l’impiego di fertilizzanti naturali e la tutela della biodiversità. L’agricoltura rigenerativa va oltre: punta a risanare attivamente i terreni degradati, aumentandone produttività e resilienza ecologica.
Pratiche tipiche dell’agricoltura rigenerativa includono la pacciamatura, il compostaggio, il pascolo rotazionale e la gestione delle risorse idriche. Queste tecniche permettono di migliorare la struttura del suolo, ridurre la CO₂, rafforzare gli ecosistemi e contribuire alla sicurezza alimentare a lungo termine.
Canavese Canapa promuove l’agricoltura rigenerativa attraverso l’impiego della canapa, distinguendo questo approccio da quello, più noto, dell’agricoltura sostenibile.
Canapa e agricoltura rigenerativa: Canavese Canapa risana i suoli degradati
Nel contesto delle pratiche agricole rigenerative, la canapa emerge come una coltura chiave per bonificare terreni compromessi, migliorare la fertilità e aumentare la resilienza delle colture ai cambiamenti climatici. Lo sostiene Virginia Avallone, co-fondatrice dell’associazione Canavese Canapa, nata in Piemonte nel 2016 per promuovere la cultura della canapa e i suoi impieghi. Spiega Avallone. «L’agricoltura convenzionale, con l’abuso di fertilizzanti chimici e pratiche intensive, compromette la qualità dei terreni e dei suoli».
RiqualifiCanapa: un progetto di fitorisanamento dei suoli agricoli inquinati
Dal 2022, Canavese Canapa ha dato vita al progetto RiqualifiCanapa, focalizzato sul recupero dei terreni inquinati attraverso il fitorisanamento. La canapa, con capacità fitodepurative, si è dimostrata una delle colture più efficaci nel trattenere e assorbire metalli pesanti e agenti chimici presenti nel terreno. (Rimane aperta la ricerca per comprendere con esattezza in quali parti della piante sono trattenuti i metalli – NDR)
Il progetto si concentra in particolare sulla viticoltura, settore in cui l’uso del verderame ha avuto impatti negativi sulla salute del suolo e delle radici. Alternando la coltivazione estiva della canapa a quella invernale di piante fitorimediatrici come il trifoglio e il radicchio, RiqualifiCanapa è riuscito a limitare la dispersione degli inquinanti, migliorando la qualità del terreno senza comprometterne la produttività.
Canapa da fibra e da seme: ruoli diversi nella rigenerazione del suolo
In agricoltura rigenerativa possono essere impiegate sia varietà di canapa da fibra che da seme. La canapa da fibra, alta e dalla crescita densa, è utile per sopprimere le infestanti, prevenire l’erosione e incrementare la biomassa organica. Le fibre ottenute sono utilizzate per tessuti, carta e materiali da costruzione.
La canapa da seme, più compatta e adatta a spazi aperti, produce semi ricchi di nutrienti, oli e proteine. Durante il suo ciclo, arricchisce naturalmente il terreno con materia organica, migliorandone fertilità e struttura.
Tecniche rigenerative con la canapa: rotazione, pacciamatura e aridocoltura
La canapa si inserisce in sistemi di rotazione colturale, in alternanza con i legumi. I legumi arricchiscono il terreno di azoto, di cui la canapa beneficia nella stagione successiva. La rotazione contribuisce a prevenire malattie e infestazioni parassitarie.
La pacciamatura, realizzata con residui organici come paglia o foglie secche, protegge il suolo, ne conserva l’umidità e limita la crescita di erbacce, eliminando la necessità di erbicidi. L’irrigazione a goccia, poco invasiva, consente di ridurre fino al 70% l’uso di acqua rispetto ai sistemi tradizionali a spruzzo. La canapa si presta anche all’aridocoltura, con tecniche di raccolta e gestione dell’acqua piovana, che prevengono ristagni e malattie fungine.
I benefici ambientali della canapa: rigenerazione naturale e riduzione degli sprechi
Le radici della canapa penetrano in profondità – sono radici a fittone. Favoriscono l’areazione e rompono eventuali strati compattati. Quando la pianta completa il suo ciclo, i residui organici contribuiscono a nutrire il terreno, rendendolo più fertile per le colture successive.
La canapa si è dimostrata efficace anche nella bonifica ambientale di siti contaminati, come dimostrano casi in Italia (Taranto, area ex-Ilva) e all’estero (Chernobyl), dove è stata utilizzata per rimuovere metalli pesanti e tossine dai suoli con costi e impatti ambientali inferiori rispetto ad altre tecnologie di risanamento. Studi sono in corso anche sull’eventuale riutilizzo della biomassa contaminata.
La canapa consente un uso efficiente delle risorse: per produrre un chilo di fibra servono circa 2.000 litri d’acqua, contro i 10.000 necessari per il cotone, e non necessita di pesticidi chimici, potendo essere gestita con pratiche manuali o meccaniche.
Ostacoli normativi e burocratici alla canapa rigenerativa in Italia
Nonostante i vantaggi evidenti, in Italia persistono barriere legislative e burocratiche che ostacolano la diffusione della canapa in agricoltura rigenerativa. Una delle più paradossali riguarda le piantine nate spontaneamente da semi caduti, che possono essere considerate illegali in assenza di certezza genetica. Su questi temi Canavese Canapa si batte attivamente, promuovendo un aggiornamento del quadro normativo.
Canavese Canapa: una rete per la rinascita del suolo
Fondata nel 2016 da Luca Bertetti, agricoltore, e Virginia Avallone, contabile, l’Associazione Canavese Canapa si avvale anche dell’expertise di Daniele Leone, tecnologo alimentare che dal 2019 ha avviato un’azienda agricola specializzata nella produzione di canapa da fiore. L’associazione opera tramite una rete di coltivatori, tecnici e appassionati, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza scientifica e tecnica della canapa, e sostenere progetti come RiqualifiCanapa, in prima linea nella rigenerazione dei suoli.
Debora Vitulano



