
Fondazione Cariplo lancia Anita: un investimento da 20 milioni per l’infanzia
Tra cortili scolastici poco ombreggiati, spazi urbani che si surriscaldano e aree verdi lontane dai quartieri più vulnerabili, Anita punta a ripensare la città dal punto di vista dei bambini
Diritti e opportunità delle famiglie vulnerabili nella Giornata Mondiale dell’Infanzia
La Fondazione Cariplo ha presentato “Anita – L’infanzia prima”, il programma strategico a sostegno dei bambini da 0 a 6 anni. Il 20 novembre, Giornata Mondiale dell’Infanzia, si è tenuta la conferenza di presentazione della sfida, presso l’Auditorium del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, con interventi di Valeria Negrini, vicepresidente di Fondazione Cariplo; Susanna Mantovani, Garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza di Milano; Paola Mercogliano, ricercatrice senior della Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici; Maria Xanthoudaki, Direttrice Education del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci e l’artista Valerio Berruti, le cui opere sono dedicate al tema dell’infanzia.
In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il 20 novembre la Fondazione Cariplo ha presentato, presso l’auditorium del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, il programma strategico “Anita – L’infanzia prima”, dedicato al sostegno di bambini da 0 a 6 anni. L’obiettivo di questa sfida è dare voce a una fascia di età priva di autonomia decisionale, attivando progetti concreti in tre settori cruciali: servizi educativi, qualità degli spazi di vita e opportunità culturali. Il programma da 20 milioni di euro, volto alla promozione delle pari opportunità e al sostegno di una categoria fragile come l’infanzia, nasce in risposta all’emergenza demografica in Italia e ai più recenti dati Istat che rilevano, nel Nord del Paese, un tasso di povertà assoluta del 13% tra i bambini da 0 a 6 anni.
Per contrastare l’isolamento delle famiglie più vulnerabili, Anita collaborerà con le istituzioni e il terzo settore già operativi sul territorio. Il Comitato Consultivo istituito fornirà risposte tangibili a seconda delle specificità. Il primo gesto simbolico della Fondazione Cariplo è la donazione di 200 biglietti gratuiti per l’ingresso al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, già impegnato nell’educazione informale tramite laboratori interattivi, e al Playlab, la nuova area per bambini dai 3 ai 6 anni inaugurata nel novembre 2024.
Origini e partnership del programma “Anita – L’infanzia prima”
Il 20 novembre è una data simbolica che commemora l’approvazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989, ratificata dall’Italia nel 1991. “Anita – L’infanzia prima” mira a investire sull’infanzia rendendo operativi i principi della Convenzione. La scelta del nome “Anita” richiama il fondo intitolato a Giuseppe Garibaldi, istituito dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde nel 1882 per sostenere i bambini più poveri e gli asili dell’epoca.
Anita rilancia questo impegno in un contesto oggi caratterizzato da denatalità (in Italia il tasso di fecondità è al minimo storico di 1,18 figli per donna), nuove fragilità sociali (16.000 bambini vivono in condizioni di deprivazione alimentare) e problematiche legate alla fruizione degli asili (le graduatorie privilegiano le madri lavoratrici penalizzando quelle senza occupazione). La riuscita del progetto di Anita è sostenuta da un ampio sistema di collaborazioni che coinvolge enti territoriali, associazioni e terzo settore, tra cui Cariplo Factory, Evaluation Lab, Anci Lombardia e il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.
Educazione nella prima infanzia: accesso, qualità e sviluppo integrale
La fascia 0-6 anni è una fase cruciale della crescita, perché qui si concentra lo sviluppo dei processi cognitivi: i bambini imparano a guardare le persone negli occhi, a parlare, a camminare. Gli asili nido e le scuole materne non sono semplici luoghi di custodia. In questi primi 2000 giorni di vita l’educazione svolge un ruolo fondamentale non solo nell’apprendimento di competenze formali, ma anche nella costruzione di relazioni con coetanei e adulti. A supporto di questo ambito, Anita promuoverà un bando dedicato per aggiornare le strutture educative, ampliando il campo di interesse agli spazi extrascolastici, come musei, biblioteche e teatri.
Susanna Mantovani, Garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza di Milano, sottolinea l’importanza di garantire sia l’accesso universale ai servizi educativi sia la qualità delle esperienze. L’infanzia deve essere riconosciuta come «patrimonio dell’umanità» e tutelata come tale. Per questo motivo i luoghi dell’infanzia devono essere curati e accoglienti, perché un ambiente migliore favorisce il benessere complessivo dei bambini. Anita si propone di salvaguardare la rete che collega educatori e famiglie, fornendo orientamento e supporto ai neogenitori fin dalla nascita. A supporto delle famiglie più vulnerabili saranno attivate le baby bank, empori dedicati alla distribuzione gratuita di beni usati di prima necessità per l’infanzia.

Adattamento degli spazi urbani per l’infanzia di fronte al cambiamento climatico
Il cambiamento climatico non è solo un problema ambientale ma anche antropologico, sociale e culturale. La qualità degli spazi di vita dei bambini si intreccia con la dimensione educativa. “Anita” evidenzia la necessità di ripensare nidi, scuole dell’infanzia e spazi di gioco alla luce dei cambiamenti climatici. I parchi giochi sono standardizzati e talvolta costruiti con materiali inadeguati, che si surriscaldano d’estate, rendendo le aree gioco inutilizzabili. La Fondazione Centro Euro Mediterraneo ha costruito mappe dettagliate delle isole di calore nei Comuni lombardi. Attraverso operazioni mirate, ispirate a casi reali come il surriscaldamento di uno scivolo in metallo, è possibile individuare soluzioni concrete per mitigare l’impatto al suolo del cambiamento climatico. Biblioteche, musei e luoghi culturali sono potenziali rifugi climatici, spazi sicuri nei mesi più critici, ma l’aria condizionata non può costituire una soluzione definitiva.
Le aree verdi urbane, concepite come “città spugna” in cui raccogliere le acque piovane, migliorano il benessere della comunità e riducono i rischi ambientali. Studi su mappe satellitari hanno evidenziato che alcuni asili nido si trovano nelle zone più calde della Lombardia, indicando la necessità di aumentare gli spazi verdi per favorire l’ombreggiatura e utilizzare materiali resistenti alle alte temperature, adattando così le infrastrutture agli effetti quotidiani del cambiamento climatico. Paola Mercogliano, ricercatrice senior della Fondazione CMCC, suggerisce che «se si creano buone pratiche, quando tutti vedono che funzionano si genera un effetto a catena: chi ne vede i benefici vorrà replicarle».
Il bando “Anita Chiama” e il potenziamento delle reti territoriali
Anita ha come obiettivo l’aumento della copertura dei posti negli asili nido dal 35% al 45%, garantendo pari opportunità a tutti i bambini. Il bando “Anita Chiama”, attivo da gennaio 2026, sosterrà gli enti che lavorano per il benessere dell’infanzia, attraverso due linee: “Anita Chiama Ricerca”, rivolta al mondo accademico e alle indagini di coorte già attive, spesso prive di risorse per proseguire nel tempo, il cui obiettivo è studiare gli effetti degli interventi educativi e sociali sulla prima infanzia; “Anita Chiama Innovazione”, dedicata agli enti del terzo settore, punta a individuare e testare modelli che migliorino la vita dei bambini più vulnerabili.
Il programma lancerà anche una call sugli spazi, per selezionare soluzioni semplici, replicabili e climaticamente adeguate per parchi e luoghi dell’infanzia, in dialogo con i Comuni, valutando non solo la realizzazione ma anche i costi di manutenzione. La costituzione del “Tavolo Millegiorni”, attivato dal “Programma QuBì – La ricetta contro la povertà infantile”, garantirà il potenziamento della rete territoriale impegnata nella lotta contro la povertà. Anita si impegnerà a intercettare le famiglie bisognose, spesso isolate, facendo da tramite con i servizi pubblici e del terzo settore più indicati alle loro esigenze, come la Caritas. Il programma lavorerà con Abbonamento Musei per coinvolgere le istituzioni culturali e individuare le mancanze in termini di accessibilità e fruibilità per i bambini. Allo stesso modo, la vasta rete delle 1.400 biblioteche rappresenta una risorsa strategica con cui avviare un tavolo di lavoro dedicato ai bisogni dell’infanzia.
I bambini di Valerio Berruti per la missione di Anita
L’artista Valerio Berruti, primo ambasciatore di Anita, nelle sue opere racconta un’infanzia sospesa nel tempo, privata di connotati specifici, che consente a ciascuno di riconoscersi nelle sue figure. La mostra “More than kids” presso Palazzo Reale di Milano, prorogata fino al 30 novembre, è popolata da figure di bambini dipinti, scolpiti o animati nei cortometraggi. L’artista lavora su forme minime, spazi neutri e sottrazione di dettagli, affinché lo spettatore possa proiettare la propria memoria, i propri luoghi e la propria storia nelle immagini. Una bambina che guarda il cielo diventa emblema della necessità di alzare lo sguardo per comprendere i cambiamenti climatici e le incertezze contemporanee, contrapponendosi agli adulti distratti, piegati sugli smartphone. Le installazioni rivelano anche le contraddizioni e le disuguaglianze dell’infanzia.
Nell’opera A Safe Place due bambini si aggrappano al salvagente: uno sta giocando, l’altro è in pericolo, abbandonato in mezzo al mare. La collaborazione con grandi musicisti, da Paolo Conte ai Massive Attack, sottolinea la dimensione multisensoriale del suo lavoro in cui immagine e suono dialogano. A conferma del successo della mostra, in un solo mese sono stati registrati oltre 500 ingressi di bambini della fascia 0-6. Per Berruti, l’arte ha il compito di «mettere lo spettatore davanti a uno specchio»: questi bambini non sono figure decorative, ma soggetti che interrogano l’osservatore. Allo stesso modo la sfida di Anita sensibilizza le istituzioni e la collettività, diventando l’occasione per gli adulti di riconsiderare le proprie responsabilità.
Gabriele Della Maddalena



