# Carlos Cruz Diez, Induction Chromatique Walkway, 2019. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright ©Carlos Cruz-Diez Bridgeman Images 2024, photography David Pistolesi

35 anni di Galleria Continua: Siamo persone normali, senza famiglie potenti alle spalle 

Intervista a Lorenzo Fiaschi, Maurizio Rigillo e Mario Cristiani di Galleria Continua per i 35 anni di attività: Filiera corta, rotte lente, riuso e CO₂ a San Gimignano

A San Gimignano, conversazione con i tre fondatori — Lorenzo Fiaschi, Maurizio Rigillo e Mario Cristiani — per i 35 anni di Galleria Continua

Un cinema abbandonato a Cuba, due mulini nella campagna francese, uno stadio a São Paulo e il Burj Al Arab di Dubai: Galleria Continua ha trasformato luoghi impensabili in spazi d’arte, restituendo voce e memoria a edifici dimenticati. La regola è semplice e radicale: non è la mostra a imporsi sul luogo, è il luogo che detta le regole. «Ogni spazio ha una voce», spiega Lorenzo Fiaschi. «Le installazioni più efficaci nascono lasciando che sia l’architettura a suggerire spunti, invece di imporre un’estetica predefinita».

Far parlare il luogo: misura, ruvidità e patrimonio diffuso

Lorenzo Fiaschi: «I nostri spazi portano tracce e memoria tanto forti da essere impossibili da ignorare. La memoria sussurra storie. Il rispetto del luogo è al centro del lavoro con gli artisti: ciò che sembra un limite diventa occasione di invenzione.

Per questo, negli anni, il recupero degli spazi è avvenuto con cura della loro natura originaria: i mulini nella campagna francese sono stati riqualificati rispettando struttura storica e stratificazioni; l’ex cinema anni Trenta a L’Avana è tornato alla vita senza perderne l’identità. Da qui il nome: Galleria Continua, continuità alla storia dei luoghi attraverso l’arte contemporanea».

Respira sostenibile: luce, acqua, scarti — la misura quotidiana

FJC: Se doveste descrivere come “respira” una vostra sede in una giornata tipo — luci, aria, acqua, scarti — quali gesti chiedete al team e quali non tollerate più? Un compromesso che oggi rifiutate senza esitazioni?

Maurizio Rigillo: «Nella vita quotidiana delle sedi gestiamo gli spazi. L’illuminazione è affidata a impianti LED a consumi bassi, accesi secondo gli orari di apertura. Chiediamo al team di spegnere le luci negli spazi espositivi e negli uffici quando non servono, anche durante le pause.

Abbiamo avviato uno studio dei consumi di sedi e magazzini in vista dei pannelli fotovoltaici: San Gimignano sarà il progetto pilota, apripista per le altre sedi, per renderci progressivamente indipendenti dal punto di vista energetico. Per la climatizzazione ci adattiamo alle stagioni, ritardando l’accensione di condizionamento o riscaldamento e limitandone l’uso. In sede c’è un distributore d’acqua potabile: ciascuno riempie il proprio contenitore, riducendo sprechi e imballaggi. In cucina, raccolta differenziata con indicazioni chiare.

Gesti semplici e quotidiani che, condivisi da tutti, riducono consumi e sprechi».

Adel Abdessemed, Out, Out, exhibition views Galleria Continua Paris, France, 2022. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright ©Adel Abdessemed, Paris ADAGP 2024, photography Oak Taylor-Smith
Adel Abdessemed, Out, Out, exhibition views Galleria Continua Paris, France, 2022. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright ©Adel Abdessemed, Paris ADAGP 2024, photography Oak Taylor-Smith

Filiera corta e CO₂: produrre vicino, riuso e rotte lente

FJC: Quando valutate se far viaggiare un’opera o produrla in loco, come pesate oggi la carbon footprint complessiva — trasporto, allestimento, permanenza in sala? Quali principi orientano la scelta delle rotte e dei materiali (imballi, riuso) quando decidete?

Maurizio Rigillo: «Lavorando con artisti viventi, privilegiamo opere pensate per il luogo e prodotte con artigiani e ditte locali: evitiamo lunghi spostamenti di lavori già esistenti. Ogni sede ha un magazzino vicino: recuperiamo e conserviamo installazioni per futuri riallestimenti. Quando inviamo lavori in Cina usiamo la nave, riducendo al minimo l’aereo. Le opere più energivore vengono attivate solo saltuariamente, in occasioni speciali.

In allestimento ci affidiamo a personale locale e a imballaggi in legno riutilizzati finché restano integri e sicuri. Così bilanciamo esigenze artistiche e gestione responsabile di risorse e spostamenti».

Associazione Continua è politica: autonomia, impegno umano, utilità pubblica

FJC: Qual è il confine operativo tra la Galleria Continua e l’Associazione Arte Continua: chi decide cosa, con quali criteri e con quanta autonomia dal mercato e dagli artisti? Quando gli interessi divergono, qual è la regola che prevale — e potete indicare l’ultima decisione in cui l’avete applicata?

Mario Cristiani: «L’Associazione nasce nel 1990 insieme alla Galleria: eravamo una quindicina, il nucleo operativo eravamo noi tre. Lorenzo presidente fino al 1995, Maurizio tesoriere, io vicepresidente. Con Arte Continua volevamo riportare nello spazio pubblico il livello di qualità della nostra storia: non musei all’aria aperta, ma città e luoghi quotidiani ripensati con opere site‑specific accessibili gratuitamente. Il nome esprime la nostra ambizione: tenere vivo il passato nel presente.

La questione, per me, era e resta: che cosa rimane del tempo della democrazia come segno di libertà individuale e mobilità sociale? Come trovare una soluzione per i piccoli centri, dove il passato ci chiede un’azione capace di dare dignità al presente. Il passaggio a Parigi nel 1989 per il bicentenario — e la visita al Louvre, vedendo l’intervento di Ieoh Ming Pei — fu un’illuminazione: era possibile dialogare con il passato allo stesso livello; bisognava mettersi nella condizione di cercare le persone giuste.

Da qui nasce Arte all’Arte: un modulo replicabile, con coppie di curatori (uno italiano e uno straniero) a scegliere gli artisti, autonomo dalle logiche di galleria. Le opere per lo spazio pubblico restano di proprietà degli artisti; i progetti sono finanziati tramite raccolte fondi e donazioni. In anni difficili ho garantito personalmente i debiti dell’associazione.

In dieci anni abbiamo realizzato 89 progetti nel territorio tra San Gimignano e Siena, 21 donati alle comunità: oggi il loro valore complessivo sfiora i 15 milioni di euro. Tra gli ultimi interventi: la mostra di Mimmo Paladino all’UMoCA di Colle Val d’Elsa; con Penone abbiamo lavorato in Piazza della Signoria e agli Uffizi. Queste scelte non seguono il mercato della Galleria: talvolta, lavorando insieme, sono nati rapporti poi proseguiti in galleria, ma sempre in un secondo momento.

Quando qualcuno è interessato a un’opera mettiamo in contatto diretto con l’artista; un’eventuale donazione all’Associazione è libera. In teoria, in caso di vendita, l’artista o la sua galleria potrebbero rifondere i costi di produzione: non l’abbiamo mai richiesto. Dopo il COVID abbiamo definito, con consulenti, una formula più sostenibile per non ricadere nelle criticità economiche del passato».

Ai Weiwei, Stacked, 2012, exhibition view Ai Weiwei, San Gimignano 2012. Courtesy of AI WEIWEI STUDIO and GALLERIA CONTINUA, photography Ela Bialkowska
Ai Weiwei, Stacked, 2012, exhibition view Ai Weiwei, San Gimignano 2012. Courtesy of AI WEIWEI STUDIO and GALLERIA CONTINUA, photography Ela Bialkowska
Anish Kapoor, Pagan and Spanish Gold mix to Clear, 2019,exhibition view The Ability to Dream, San Gimignano 2022. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, photography Ela Bialkowska, OKNO Studio
Anish Kapoor, Pagan and Spanish Gold mix to Clear, 2019,exhibition view The Ability to Dream, San Gimignano 2022. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, photography Ela Bialkowska, OKNO Studio
Chen Zhen, Un Village sans frontières, exhibition views Galleria Continua San Gimignano, 2025. Courtesy the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright ©ADAGP, Paris, photography Ela Bialkowska, OKNO Studio
Chen Zhen, Un Village sans frontières, exhibition views Galleria Continua San Gimignano, 2025. Courtesy the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright ©ADAGP, Paris, photography Ela Bialkowska, OKNO Studio

Opere nello spazio pubblico: cura a lungo termine e responsabilità condivisa

FJC: Quando collocate un’opera nello spazio pubblico, chi se ne assume la responsabilità nel lungo periodo — manutenzione, assicurazione, eventuale rimozione — e come lo concordate con istituzioni e comunità?

Mario Cristiani: «Stipuliamo un contratto: è sempre una relazione tra persone. Io, come Presidente dell’Associazione, sono garante per l’artista della buona manutenzione e promozione della sua opera; se questo viene meno, l’opera torna all’artista o agli eredi. Di solito è l’Associazione a curare la manutenzione e a sollecitare l’Amministrazione quando serve. Nel post‑COVID abbiamo raccolto fondi per la didattica dell’arte, così che, nel tempo, cittadini e istituzioni si prendano cura delle opere donate».

Arte per la riforestazione: sostanza ambientale, non episodio

FJC: Con “Arte per la riforestazione” — dall’asta con Pandolfini al Bosco delle Neofite a Prato, commissionata al prof. Stefano Mancuso — come garantite che la messa a dimora diventi un impegno duraturo (cura, manutenzione, accordi con il Comune) e parte della vostra programmazione artistica, non un episodio?

Mario Cristiani: «Questa seconda campagna torna su un punto: l’innesto tra pubblico e privato nel non profit può generare valore sociale, se ciascuno rinuncia a qualcosa e c’è rispetto reciproco. Con il coinvolgimento di artisti amici — opere donate e vendute in cene offerte da un ristoratore, così da non intaccare i fondi — e con ulteriori donazioni, abbiamo stipulato un contratto con il Comune per la donazione di 150.000 euro: consulenza del prof. Mancuso, bonifica dell’area davanti alle case popolari a Prato e mantenimento, come proprietà del Comune, del “Bosco delle Neofite”.

Abbiamo finanziato totem informativi accanto alle piante, per raccontare specie e artisti. La nostra donazione ha permesso all’ex assessore Barberis di aggiungere altri 150.000 euro per un’ulteriore riforestazione urbana. Continueremo la campagna a Prato dopo le elezioni e siamo in contatto con altri Comuni. Il legame è essenziale: ossigeno per il corpo e per la mente, e viceversa».

Ai Weiwei,Murano Glass Chandelier, 2022. Courtesy of AI WEIWEI STUDIO and GALLERIA CONTINUA
Ai Weiwei,Murano Glass Chandelier, 2022. Courtesy of AI WEIWEI STUDIO and GALLERIA CONTINUA

ITALICS: patrimonio diffuso che resta, oltre l’evento

FJC: Come si innesta il lavoro della rete ITALICS perché non resti solo evento? Qual è la prova concreta che portate al territorio?

Lorenzo Fiaschi: «ITALICS nasce dalla volontà condivisa di raccontare e valorizzare, attraverso l’arte, i territori italiani meno conosciuti, fuori dalle centralità culturali e turistiche consolidate.

L’idea è radicarsi nei luoghi, lavorando tutto l’anno con interlocutori locali: amministrazioni, negozianti, artigiani, ristoratori, scuole e cittadini che, nelle varie edizioni, hanno aperto spazi e case per accogliere Panorama.

È un evento che genera reti, relazioni e ritorni capaci di durare oltre la manifestazione. Lo dimostrano Procida, divenuta Capitale Italiana della Cultura l’anno successivo, e L’Aquila, che lo sarà nel 2026. L’arte, con il suo potere di unire, rende possibile tutto questo».

Galleria Continua: accesso e mediazione umana. Aprire soglie, non filtri

FJC: The St. Regis Roma vi chiede un certo tipo di pubblico; San Gimignano o Les Moulins ne attivano un altro. Come evitate che il contesto “filtri” l’accesso? Qual è la decisione più forte che avete preso per tenere davvero aperta la soglia?

Lorenzo Fiaschi: «Il contesto è determinante: segna cosa accade, chi entra, cosa si aspetta, cosa si concede. Ogni sede attiva un immaginario diverso – e con esso un pubblico diverso. Per questo cerchiamo di essere dove meno ci si aspetta, così da raggiungere un pubblico eterogeneo e ampio, creando ponti tra luoghi e comunità.

Il nostro obiettivo è che nessuna sede diventi una barriera. Ogni spazio, per quanto connotato, deve restare aperto. La risposta è nella programmazione, ma anche nell’architettura dell’accoglienza: orari ampi, ingressi gratuiti, mediazione umana, attività collaterali per chi si avvicina all’arte per la prima volta. Abbiamo sviluppato programmi didattici e visite per le scuole, attivati a Roma, a Cuba e ai Mulini, per coinvolgere bambini e ragazzi nei processi creativi.

La scelta più radicale è distribuire la nostra presenza in luoghi eterogenei, aprendo sedi in contesti non canonici: un borgo medievale, due mulini nella campagna francese, hotel iconici come il Grand Hotel Rome creato da César Ritz (oggi St. Regis) con la prima sala da ballo pubblica di Roma, il Burj Al Arab a Dubai, uno stadio come il Pacaembu a San Paolo, un cinema anni Trenta a Cuba. Questa decentralizzazione ci obbliga e ci permette di reinventare l’esperienza, superare la retorica del “pubblico giusto” e aprire la soglia anche a chi non sapeva di cercarla.

A L’Avana la sede è diventata un crocevia di incontri e di vita, prima ancora che artistica, con scambio umano, culturale e creativo: mostre, festival, laboratori, momenti di dialogo con la comunità. Le Charlas Continuas, incontri aperti con artisti, critici e curatori; e “CRE‑ARTE en Continua”, sviluppato da Michelangelo Pistoletto con il team, hanno generato oltre cento workshop per bambini, adolescenti e anziani, promuovendo sostenibilità, creatività e inclusione. In Francia, a Les Moulins, le visite scolastiche trasformano il sito in un laboratorio di scoperta artistica per i giovani della Seine‑et‑Marne e di tutta l’Île‑de‑France, oltre i percorsi istituzionali della capitale».

 Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, photography Ela Bialkowska, OKNO Studio
Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, photography Ela Bialkowska, OKNO Studio
Adel Abdessemed, Jam Proximus Ardet, 2024, exhibition views Galleria Continua San Gimignano, 2024. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright ©Adel Abdessemed, Paris ADAGP 2024, photography Ela Bialkowska, OKNO Studio
Adel Abdessemed, Jam Proximus Ardet, 2024, exhibition views Galleria Continua San Gimignano, 2024. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright ©Adel Abdessemed, Paris ADAGP 2024, photography Ela Bialkowska, OKNO Studio
, exhibition views Galleria Continua San Gimignano, 2025. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA ,photography Ela Bialkowska, OKNO Studio
Michelangelo Pistoletto, La Soglia, exhibition views Galleria Continua San Gimignano, 2025. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA ,photography Ela Bialkowska, OKNO Studio

Galleria Continua e giovani professionisti: ingresso e crescita, formazione sul campo, responsabilità, misura

FJC: Se un giovane professionista bussa — mediatore culturale, accoglienza, tecnico, curatore junior — qual è la porta d’ingresso reale? Che cosa promettete (formazione, tempo, responsabilità) e che cosa chiedete in cambio? Come si cresce da voi in 12–24 mesi?

Maurizio Rigillo: «Per i giovani la porta d’ingresso è lo stage curricolare, attivato tramite convenzioni con università e con una piccola retribuzione. Non è un percorso rigido: si toccano da vicino tutti gli aspetti del lavoro di galleria — mediazione culturale, accoglienza, parte tecnica, organizzazione — così da scoprire inclinazioni personali e orientare il percorso.

Il team è composto da professionisti con anni di esperienza in ambiti diversi e accompagna i più giovani. Offriamo formazione sul campo, tempo dedicato, responsabilità crescenti in base alla maturità. In cambio chiediamo disponibilità a compiti vari, elasticità, orari flessibili, dedizione e senso di responsabilità. Dall’esplorazione al consolidamento: un ruolo più definito e un contributo sempre più autonomo alla vita della galleria».

Giovani artisti: quando è no per Galleria Continua

FJC: Sui giovani artisti: quali “no” dite per tutelare la loro maturazione? C’è stata una volta in cui avete rallentato un passaggio perché “troppo in fretta”, e quell’artista è poi approdato altrove con esiti positivi? 

Maurizio Rigillo: «Con i giovani artisti tuteliamo percorso e maturazione. Lavorare con noi è un’opportunità, ma se arriva troppo presto può schiacciare. Fin dall’inizio siamo cresciuti con artisti nostri coetanei: per questo inseriamo i talenti con cautela, dopo che hanno trovato equilibrio e consolidato il linguaggio.

Ci guida anche un principio che Luciano Pistoi riassumeva: “il primo atto di critica è l’acquisto”. Come privati abbiamo sostenuto giovani artisti acquistando opere o suggerendo contatti in contesti accademici e residenze che ci chiedono periodicamente nomi.

Ho collaborato fin dall’inizio al progetto Una Boccata d’Arte con Marina Nissim e Fondazione Elpis: ogni anno commissiona progetti a under 35 in borghi italiani. Abbiamo seguito da vicino le prime edizioni e, oggi, pur essendo un percorso curato interamente dalla Fondazione Elpis, continuiamo a offrire la nostra esperienza. È uno strumento prezioso per accompagnare la crescita, rispettando tempi e favorendo un contatto autentico con i territori».

Coraggio come metodo: scelte oltre il business plan

FJC: Dalla Cina alla Toscana, da Parigi a São Paulo: qual è l’errore del sistema dell’arte che non volete più replicare nei prossimi anni — e come si traduce in una decisione già presa su programmazione, viaggi o allestimenti?

Lorenzo Fiaschi: «Più che evitare un errore, per noi conta restare fedeli a ciò che siamo: il coraggio che ci guida, l’apertura al mondo, senza farci dettare la strada da un business plan o da strategie solo commerciali. Siamo stati la prima galleria straniera in Cina e a Cuba, e il primo spazio d’arte contemporanea in piena campagna con 30.000 mq di esposizione. La scelta è seguire intuito, passioni, artisti e i loro progetti, con la libertà che ci contraddistingue sin dall’inizio».

Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright ©Carlos Cruz-Diez Bridgeman Images 2024, photography Ela Bialkowska, OKNO Studio
Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright ©Carlos Cruz-Diez Bridgeman Images 2024, photography Ela Bialkowska, OKNO Studio
 Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright ©DB-ADAGP Paris, photography  Ela Bialkowska, OKNO Studio
Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright ©DB-ADAGP Paris, photography Ela Bialkowska, OKNO Studio
, work in situ, Biennale of Contemporary Art, Habana, May 2015. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright © DB-ADAGP Paris, photography Lorenzo Fiaschi
, work in situ, Biennale of Contemporary Art, Habana, May 2015. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright © DB-ADAGP Paris, photography Lorenzo Fiaschi

Accesso, merito, utilità sociale: impegno umano misurabile

FJC: In un sistema dell’arte spesso criptico, selettivo e talvolta inadeguato al presente — con guerre in corso e percorsi che a volte avanzano per prelazioni più che per merito — qual è l’impegno pubblico e continuo che siete pronti a prendervi, come galleria internazionale, per mettere accesso, merito e utilità sociale al centro del vostro lavoro e misurare nel tempo la vostra capacità di cambiare voi stessi insieme al sistema?

Mario Cristiani: «La nostra esperienza intreccia azioni e passioni di tre persone con accenti diversi e una passione comune. Vogliamo che quanto fatto e ciò che facciamo sia uno stimolo per altri: mettersi insieme, da giovani, usare conoscenze e competenze senza dare per scontato ciò che scoraggia l’iniziativa. Siamo persone normali, senza famiglie potenti alle spalle; le nostre ci hanno comunque sostenuto in anni difficili.

L’impegno è non cedere alle circostanze, restare con gli occhi aperti su ciò che accade nel mondo, accogliere ciò che gli artisti ci mettono davanti, con i pensieri e le azioni che ne seguono. Ognuno a modo proprio, trovando i punti per farlo insieme: giorno dopo giorno, anno dopo anno, con artisti, staff, collezionisti e appassionati che vogliono bene a noi, alla galleria e all’associazione».

Galleria Continua 

Galleria Continua nasce nel 1990 per iniziativa di Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, con l’idea di dare continuità all’arte contemporanea in un paesaggio segnato dall’antico. Insediata in un ex cinema, si afferma in un luogo inatteso: San Gimignano. Nel 2004 apre a Pechino, presentando artisti occidentali dove erano ancora poco visibili; nel 2007 inaugura Les Moulins, nella campagna parigina, per creazioni su larga scala. Nel 2015 apre a L’ Avana. Nel 2020, trentennale della galleria, l’apertura a Roma e San Paolo, nel complesso sportivo del Pacaembu. All’inizio del 2021 apre a Parigi, nel Marais, e nello stesso anno al Burj Al Arab Jumeirah di Dubai. Nel 2024 inaugura un terzo spazio francese in Matignon, epicentro del mercato dell’arte a Parigi.

A San Gimignano sono in corso le mostre di Yoan Capote, Ruido Blanco e di Chen Zhen, Un Village sans frontières, entrambe visitabili fino al 7 gennaio 2026. Completa il percorso Alicja Kwade con Vestigia, aperta fino al 20 novembre 2025. 

Federico Jonathan Cusin

# Carlos Cruz Diez, Induction Chromatique Walkway, 2019. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright ©Carlos Cruz-Diez   Bridgeman Images 2024, photography David Pistolesi
Carlos Cruz Diez, Induction Chromatique Walkway, 2019. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA, copyright ©Carlos Cruz-Diez Bridgeman Images 2024, photography David Pistolesi