
Scolpire il suono con Elvio Seta aka Neuf Voix
Attraverso l’Acusmonium Odae, Neuf Voix esplora la spazializzazione del suono e l’estetica dell’esperienza sonora, trasformando la performance in un Gesamkunstwerk che fonde tecnologia, composizione e spazio
Frequenze per più dimensioni alla chiesa di San Nicolao della Flue
Giovedì 28 novembre Neuf Voix si esibisce presso la chiesa di San Nicolao della Flue a Milano – chiesa parrocchiale risalente al 1968-70, realizzata su progetto dell’architetto Ignazio Gardella e Anna Castelli Ferrieri. L’architettura cupa ma sinuosa dello spazio riprende un formalismo severo proprio dell’estetica di Neuf Voix.
Elvio Seta, in arte Neuf Voix, è un avanguardista nel campo della composizione musicale elettronica contemporanea. Sperimentale ma al contempo accademico, la sua musica emerge dalle teorie della composizione d’avanguardia del Ventesimo secolo, indagando i concetti di microtonalità, spaziando dallo sperimentalismo alla musica orchestrale.
«La mia nascita come artista Neuf Voix è da sperimentatore sonoro ma anche da compositore. Cerco sempre di inserire complessità compositive, non andando solo a scolpire il suono ma a trovare una scrittura annotativa diversa, non classica. In molti autori trovo spesso innovazione nel suono, non riscontro invece una sperimentazione a livello compositivo».
Ascoltare la musica di Neuf Voix significa sentire il risultato di un percorso che attraversa tutte le fasi del fare musica, passando dall’aspetto pratico e fisico fino a quello estetico ed esperienziale.


Influenze e teorie compositive: il Novecento, l’avanguardia, dalla musica concreta allo spettralismo
L’inizio del ‘900 nella musica, così come in tutte le correnti artistiche, fu caratterizzato dalla sperimentazione e dalla creazione di nuovi linguaggi. I compositori abbandonarono il sistema tonale iniziando a dar vita ad opere che verranno in seguito definite atonali: con questa tecnica il singolo compositore definisce autonomamente le regole per la realizzazione della propria opera, dando maggiore importanza all’effetto prodotto dai suoni piuttosto che alla loro appartenenza a un assegnato sistema tonale.
L’avanguardia sperimentale si protrae per il resto del secolo, passando attraverso il lavoro di Pierre Schaeffer, per esempio, che ha coniato nel 1948 il termine di musica concreta. Basata su suoni preesistenti, la musica concreta inaugurò uno dei primi modelli di manipolazione del suono per fini compositivi e fu probabilmente la prima “scuola” di musica elettronica. La possibilità di registrare il suono anche su nastro ampliava di fatto gli orizzonti musicali a confini mai intravisti prima.
Con questo termine si indicava uno sviluppo del suono nella sua completezza, ovvero in tutti i suoi aspetti (attacco sonoro, durata, inviluppo, densità di massa sonora, andamento, timbro, frequenza, ampiezza, ecc.).
Sviluppo successivo per comprendere appieno il lavoro di Neuf Voix è anche la musica spettrale (o spettralismo), una corrente musicale nata e sviluppatasi come parte della musica colta a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta che prevede l’analisi dei fenomeni fisici del suono (voci, strumenti) plasmati poi da computer.
Queste e altre forme di sperimentazione incentrate sul suono vanno a formare il bagaglio artistico di Neuf Voix, che prosegue lo studio sul suono portandolo ad oggi, utilizzando sintetizzatore e strumenti sia digitali che analogici.
Il movimento e la spazializzazione del suono: l’Acusmonium
L’Acusmonium è un sistema di proiezione del suono nello spazio, disegnato per la prima volta a Parigi nel 1974 dal compositore François Bayle e usato originariamente negli studi di Radio France. Si tratta di un’orchestra di altoparlanti destinata all’interpretazione in concerto di musiche elettroacustiche con lo scopo di spazializzare il suono.
«I suoni vengono diffusi tramite altoparlanti di diverso colore timbrico, calibro e potenza, disposti in modo da organizzare lo spazio acustico secondo le caratteristiche della sala e lo spazio psicologico secondo le caratteristiche dell’opera» (F. Bayle).
L’ascolto è di tipo immersivo: un interprete alla consolle di spazializzazione si occupa di pianificare le emergenze e i movimenti del suono nello spazio, le sfumature e i contrasti, controllando le intensità, la densità sonora, i colori e i filtraggi. La consolle viene spesso collocata al centro del pubblico in modo che l’interprete possa beneficiare di un ascolto che si avvicini mediamente a quello di ogni ascoltatore.
Questa modalità di fruizione del suono mira a raggiungere un’esperienza acustica immersiva, origine dei cosiddetti soundscape che sono alla base anche delle performance di Neuf Voix.


L’Acousmonium Odae
Ulteriore evoluzione dell’Acusmonium – e ciò che rende la musica di Neuf Voix diversa – è stata la progettazione di un Acusmonium unico nel suo genere, composto interamente da lui. Chiamato Acousmonium Odae, il sistema di diffusione sonora avanzato composto dall’artista è di oltre 30 componenti, ciascuno assegnato a una specifica banda sonora, consentendo agli utenti di selezionare e configurare gli altoparlanti in base allo spazio in cui viene installato.
Una caratteristica distintiva di questo sistema risiede nella natura unica degli altoparlanti, che non provengono dalla produzione di massa ma sono stati realizzati individualmente dal compositore, utilizzando trombe fatte a mano e altri componenti artigianali risalenti agli anni Settanta e Ottanta, rendendo ogni dettaglio del sistema unico. L’Acousmonium Odae è stato specificatamente concepito per l’esecuzione concertistica del repertorio elettroacustico, e contraddistingue sia a livello visivo che sonoro il lavoro di Neuf Voix.
Scegliere di sentire un suo pezzo passa attraverso specifiche tecnico-sonore ma anche estetiche e formali. Questo binomio di unicità acustica e installazione visiva è quello che rende il lavoro di Neuf Voix diverso rispetto ai suoi contemporanei: il suo impianto è parte integrante di un’esperienza sonora ma anche estetica, la performance live diventa imprescindibile dalla sua musica.
Le performance: tra movimento sonoro ed estetica
Contrariamente a molti artisti, per cui la distribuzione dei propri pezzi è il focus principale, Neuf Voix ripone l’attenzione nell’unicità dell’atto. Attraverso la creazione di un apparato sonoro quale l’Acusmonium Odae, la sua musica diventa imprescindibile dallo strumento utilizzato, e anche dalla sua figura estetica: l’apparato è stato disegnato e costruito dall’artista secondo criteri formali ben precisi, che aumentano l’aspetto scenografico delle sue live.
La matericità del sistema acustico è dunque un aspetto imprescindibile, come anche lo spazio vero e proprio delle live: l’ambiente non è mai scelto a caso, possiede specificità non solo a livello di eco e acustica, ma anche a livello di scenografia.
Esempi di esibizioni recenti dell’artista sono, per esempio, la presentazione dell’album SECESSIONI all’Auditorium San Fedele di Milano (aprile 2023), o STANZE CINETICHE al KINDL (febbraio 2024), centro d’arte contemporanea di Berlino. Entrambi gli spazi sono dediti a programmazioni artistiche di spessore, con un occhio di riguardo anche all’estetica, criterio di selezione anche per gli spettacoli che ospitano.
Nonostante il focus sull’esperienza live rispetto alla stampa e distribuzione dei pezzi, che è ad ogni modo presente, abbia penalizzato in passato l’artista a livello commerciale, questo aspetto fa sì che Neuf Voix mantenga una linea di unicità salda, trasformando le sue live in momenti di incontro con la sua pratica che diventano irripetibili.


Suono e materia: Neuf Voix e l’opera come Gesamkunstwerk
Attraverso la campionatura e la successiva manipolazione di suoni, attraverso una composizione sperimentale e complessa, trasmessa poi da un sistema sonoro unico creato da lui ad hoc pezzo per pezzo, Neuf Voix arriva a plasmare un’opera completa.
L’obiettivo è creare un’impronta musicale totale riconoscibile come sua, un apparato unico che non si esaurisce in un album ma si totalizzi nella creazione, che varia in ciascuna location ma rimane sempre riconducibile a lui.
La cura nel dettaglio e nell’aspetto estetico dell’intero sistema fa di Neuf Voix un artista a tutto tondo, e del suo lavoro un Gesamkunstwerk che tocca più sensi dello spettatore.
Elvio Seta (aka Neuf Voix)
Elvio Seta (aka Neuf Voix), dopo aver completato gli studi di composizione nel 2012, in Italia, si è trasferito in Germania per approfondire la sua ricerca sulla musica sperimentale tedesca contemporanea. Nel 2014 rientra in Italia per conseguire due master in sintesi avanzata del suono a Roma, sotto la guida del Maestro Enrico Cosimi. Ben presto inizia a lavorare come compositore per vari registi e progetti europei mentre sviluppa le sue prime esibizioni dal vivo. Queste performance erano strutturate come direzioni orchestrali elettroniche, ricche di macchine analogiche e sintetizzatori gestiti simultaneamente sul palco. Negli anni successivi i suoi album e le sue performance divennero sempre più originali e complessi (compresa la progettazione e l’assemblaggio di un sintetizzatore unico al mondo e di un sistema sonoro acusmatico), ottenendo riconoscimenti e apprezzamenti a livello internazionale. In pochi anni si esibisce dal vivo in alcune delle sedi più importanti d’Europa, come la Triennale di Milano, il Centro per l’Arte Contemporanea KINDL di Berlino, l’Auditorium San Fedele (tempio della musica elettronica internazionale), la Biennale Musica di Venezia, la Filarmonica di Parigi, Palazzo Brancaccio a Roma e altro ancora.
Sara Van Bussel

