Cantiere Baglietto

Idrogeno e la transizione energetica nella nautica: l’unica ragione del lusso

Un impianto off-grid produce idrogeno partendo da acqua marina desalinizzata e energia solare. Con Bzero, Baglietto interviene nei tempi morti della navigazione 

Un sistema a idrogeno per la nautica da diporto: come funziona il progetto Bzero sviluppato da Baglietto

Bzero è un impianto a idrogeno sviluppato in Italia, pensato per la nautica da diporto sopra i cinquanta metri. Nato nel 2022 e testato a La Spezia, il sistema è oggi operativo in forma prototipale presso il cantiere Baglietto: «L’idea era di progettare un sistema autosufficiente, che producesse energia pulita a bordo partendo dall’acqua di mare», spiega Diego Michele Deprati, CEO di Baglietto.

Il processo è alimentato da energia solare: l’acqua marina è desalinizzata, quindi sottoposta a elettrolisi per ottenere idrogeno. Quest’ultimo è stoccato in bombole a idruri metallici, un sistema scelto per la sua sicurezza in ambiente marino: «Non ci interessava la spettacolarizzazione tecnologica. Abbiamo scelto soluzioni accessibili, già disponibili sul mercato, ma combinate in modo nuovo».

Il sistema consente fino a ventiquattro ore di navigazione e tre, quattro giorni all’ancora in modalità zero emissioni: «L’obiettivo non era sostituire il diesel, ma offrire un’alternativa concreta nelle fasi in cui la barca resta ferma o procede lentamente. Quando abbiamo iniziato tre anni fa, non c’era nulla. L’impianto oggi funziona, l’energia che produce viene già utilizzata nel nostro ciclo produttivo. Il passo successivo è installarlo a bordo. Abbiamo già un’unità in costruzione predisposta».

Dalla carpenteria ligure alle barche militari: l’evoluzione storica del cantiere Baglietto dal 1854 a oggi

Baglietto nasce nel 1854 a Varazze. Nei primi decenni costruisce piccole imbarcazioni da lavoro e da pesca, fino a entrare nel comparto militare con i MAS, motoscafi armati siluranti utilizzati dalla Regia Marina. Nel 1936 Gabriele D’Annunzio commissiona personalmente al cantiere il MAS 96, simbolo della velocità e dell’ardimento, con la celebre iscrizione “Memento audere semper” incisa a poppa.

Nel dopoguerra, Baglietto è tra i primi cantieri italiani ad applicare l’alluminio nella costruzione navale. Negli anni Cinquanta e Sessanta si distingue per l’introduzione di scafi plananti e per la realizzazione di motoscafi sportivi in legno, usati in competizioni internazionali. Il marchio assume un’identità legata all’innovazione ingegneristica e a una visione nautica non decorativa, ma funzionale.

Baglietto Bzero
Baglietto, il modulo Bzero, nella versione di bordo, sarà installato su uno yacht da sessanta metri a partire dal 2026

Bzero come investimento industriale indipendente: perché Baglietto ha scelto di anticipare il mercato dell’idrogeno

Bzero nasce da una scelta di investimento indipendente: «Non abbiamo ricevuto incentivi, ma abbiamo deciso di iniziare comunque, per anticipare una tecnologia che arriverà sul mercato». Secondo Deprati, lo yachting del futuro sarà valutato anche sulla base delle emissioni e della capacità di accedere a zone protette senza impattare sull’ecosistema marino.

La sostenibilità nel comparto nautico viene integrata nel design più che nel marketing: «Non sono i rendering a far funzionare un impianto, ma la disponibilità a testarlo, calibrarlo, modificarlo in tempo reale». Il modulo, che già alimenta parte delle attività del cantiere, può essere replicato e utilizzato anche per il rifornimento di altri mezzi nautici: «Una stazione di produzione e stoccaggio a energia solare può diventare un servizio per altri armatori».

Produzione nautica su misura e filiera locale: come Baglietto costruisce yacht sopra i cinquanta metri

Il novanta percento della produzione Baglietto è realizzato nei due cantieri di La Spezia e Carrara. Le barche sopra i cinquanta metri vengono varate a La Spezia, quelle più leggere (fino a quaranta metri) a Carrara. La componentistica è in larga parte realizzata internamente o commissionata a fornitori locali. Ogni barca è costruita da un team dedicato. Non esistono unità standard: «Costruire una barca significa adattare ogni singolo elemento al progetto. Il design esterno, gli interni, le esigenze logistiche, la manutenzione: tutto è verificato caso per caso». 

Le lavorazioni a bordo devono considerare i pesi, l’accessibilità tecnica, le vibrazioni, le variazioni di assetto. La sostenibilità non è concepita solo in termini di combustibili alternativi, ma anche come ottimizzazione strutturale e durevolezza dell’oggetto prodotto.

Sollevatore, cantiere Baglietto
Sollevatore, cantiere Baglietto

Competenze ibride e formazione tecnica: l’organizzazione del lavoro nei cantieri Baglietto tra artigianato e ingegneria

Baglietto impiega oltre duecento persone direttamente, cui si aggiunge l’indotto. Il cantiere forma figure tecniche con competenze ibride tra ingegneria, artigianato, elettronica e falegnameria navale: «Una barca non è un edificio: galleggia, si muove, vibra. Costruirla richiede esperienza». Il valore industriale della nautica da diporto risiede nella complessità della sua produzione: una sovrapposizione di sistemi che devono coesistere in uno spazio ristretto e variabile.

Il cantiere lavora anche su progetti per la difesa, compresi mezzi senza equipaggio e navi logistiche ad alta velocità. Il know-how si distribuisce poi su yacht da esplorazione, barche ibride, propulsioni customizzate: «Abbiamo clienti che arrivano con il proprio architetto navale. In quel caso mettiamo a disposizione le nostre piattaforme tecnologiche e adattiamo il progetto».

Infrastrutture produttive e ricerca tecnologica: i nuovi investimenti di Baglietto per integrare sistemi a emissioni zero

Oltre alla ricerca sulla propulsione a idrogeno, Baglietto sta ampliando la propria capacità produttiva con investimenti in strutture e risorse umane. Il nuovo capannone di oltre duemila metri quadrati, recentemente inaugurato a La Spezia, consente di lavorare contemporaneamente su più unità sopra i cinquanta metri: «La domanda è cresciuta in modo costante e dovevamo aumentare la capacità di consegna senza perdere il controllo sui processi».

Baglietto ha rafforzato la collaborazione con istituti tecnici e università per formare una nuova generazione di progettisti navali e ingegneri specializzati. Il know-how necessario per integrare sistemi a emissioni zero, batterie di nuova generazione e sistemi di automazione richiede aggiornamento: «Abbiamo bisogno di figure capaci di interpretare l’innovazione con strumenti nuovi, ma anche con metodo. La conoscenza si trasmette nel fare, nella pratica quotidiana».

Cantiere Baglietto
Cantiere Baglietto

Trasferimento tecnologico dalla difesa alla nautica civile: il doppio know-how di Baglietto tra sistemi unmanned e yacht ibridi

Il cantiere sviluppa anche piattaforme militari e sistemi unmanned per la sorveglianza marittima e la logistica. Questa attività consente di trasferire competenze avanzate anche nella cantieristica da diporto, con soluzioni di ridondanza energetica, controllo remoto e gestione intelligente dei consumi: «La frontiera tra difesa e civile è sempre più sottile. Le tecnologie si integrano, si ibridano, si adattano».

Baglietto fa parte del Gruppo Gavio dal 2012. L’investimento nel progetto Bzero si inserisce in una strategia di lungo periodo: «Le tecnologie cambiano, ma il cantiere deve rimanere rilevante anche tra dieci anni. Questo implica fare scelte oggi che daranno risultati dopo». La propulsione a idrogeno viene vista come una transizione, non come una soluzione definitiva: «Il sistema oggi è ancora inefficiente, ma tra cinque o dieci anni l’equilibrio sarà raggiunto».

La difficoltà non sta nel costruire l’impianto, ma nel preparare persone e sistemi a una nuova ingegneria: «Lavoriamo con fuel cell, elettrolizzatori, accumulatori: dispositivi che vanno conosciuti, non improvvisati. Per questo abbiamo scelto di costruire il sistema a terra prima che a bordo».

Dalle celebrazioni dei 170 anni al primo impianto operativo: lo sviluppo applicativo del modulo a idrogeno Bzero

Il primo test si è svolto durante le celebrazioni per i centosettant’anni del marchio. Oggi, l’impianto serve anche alla ricarica di mezzi elettrici leggeri usati nel cantiere.

Per il futuro non si punta solo sui prodotti, ma anche sui servizi, come stazioni di idrogeno costiere, retrofit per imbarcazioni esistenti, dispositivi modulari: «Il cliente è libero di decidere. Noi rendiamo possibile l’integrazione, anche se i costi oggi sono ancora rilevanti. Tuttavia, se tre anni fa una fuel cell da sessanta kW costava duecentomila euro, oggi costa un terzo».

Il modulo Bzero, nella versione di bordo, sarà installato su uno yacht da sessanta metri a partire dal 2026. La propulsione principale resterà termica, ma il sistema consentirà autonomia a emissioni zero per periodi prolungati. Le marine protette e le aree soggette a restrizioni ambientali saranno tra le prime ad adottare normative specifiche. Baglietto si prepara a questo scenario con una proposta tecnica già operativa.

Baglietto Bzero
Cantiere Baglietto

“Tales from the Blue”: un archivio itinerante per raccontare il lavoro e l’ingegneria navale firmata Baglietto

Nel 2023 Baglietto ha lanciato “Tales from the Blue”, un museo immersivo mobile allestito all’interno di un container. Il progetto nasce per valorizzare l’archivio storico del cantiere e raccontare l’evoluzione dell’ingegneria navale attraverso oggetti, modelli, fotografie tecniche e documenti originali. La scelta del container consente al percorso espositivo di spostarsi tra porti e saloni nautici.

Inaugurato al Salone Nautico di Venezia, “Tales from the Blue” rappresenta una forma di divulgazione tecnica e culturale non musealizzata: la narrazione si concentra sul lavoro, sui metodi di costruzione, sulle persone che hanno definito la storia dell’azienda. L’obiettivo è coinvolgere non solo addetti ai lavori, ma anche scuole, istituzioni e realtà territoriali.

Un libro per 170 anni di storia cantieristica: “Baglietto. Dal 1854 l’arte di navigare” tra documenti, regate e armatori celebri

Nel novembre 2024 l’azienda ha pubblicato il libro Baglietto. Dal 1854 l’arte di navigare, edito da Rizzoli e scritto da Antonio Macaluso, editorialista del Corriere della Sera, per ripercorrere le tappe salienti del cantiere nei suoi centosettant’anni di storia. Il volume è stato presentato a Milano, nella libreria Rizzoli di Galleria Vittorio Emanuele, con la partecipazione dello stesso CEO Diego Michele Deprati: «Preservare la storia dell’azienda è una necessità, ma guardiamo al futuro con progetti ambiziosi e sostenibili, come impone il nostro DNA». 

Il libro raccoglie fotografie originali, documenti e testimonianze di armatori, progettisti e storici. Tra gli episodi raccontati, le regate dei primi del Novecento, il contributo alla Marina Militare e le committenze celebri, tra cui quelle di Puccini, Marconi e D’Annunzio. Il volume non è concepito come un catalogo aziendale, ma come un compendio tecnico e narrativo: una genealogia del cantiere, dalla carpenteria in legno fino alla cantieristica in alluminio e acciaio di oggi. 

Identità industriale, ricerca sostenibile e produzione locale: il profilo attuale del cantiere navale Baglietto

Baglietto è un cantiere navale fondato nel 1854 a Varazze, oggi con sede a La Spezia e parte del Gruppo Gavio. Specializzato nella costruzione di yacht in acciaio e alluminio sopra i quaranta metri, affianca alla produzione su misura la ricerca su sistemi di propulsione alternativi. Nel 2022 ha avviato Bzero, un progetto sperimentale per l’integrazione dell’idrogeno nella nautica da diporto. L’azienda impiega circa duecento addetti e opera con una filiera prevalentemente locale.

Debora Vitulano

Cantiere Baglietto
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