
Dal vecchio Scalo di Porta Romana al Villaggio Olimpico: un progetto da 330 milioni di euro che sarà convertito in studentati e case popolari – tra timori di gentrificazione e dibattiti sull’estetica architettonica
Scalo di Porta Romana: il progetto di riqualificazione e il nuovo quartiere
Lo scalo di Porta Romana, un’ex area ferroviaria di circa 190.000 metri quadrati, è tra i più progetti di rigenerazione urbana di Milano. Inserito nel piano di trasformazione degli scali ferroviari, il progetto mira a dare nuova vita a un’area strategica della città, con spazi verdi, residenze, uffici e servizi pubblici. La costruzione del Villaggio Olimpico situato davanti alla Fondazione Prada, si inserisce in questo contesto, fungendo da primo intervento della riqualificazione complessiva dell’area. Pochi giorni fa è stata annunciata la notizia di fine lavori delle sei palazzine che da Villaggio Olimpico verranno poi convertite in studentato e social housing. Così come sono stati ultimati i lavori di restauro dei due edifici storici; la Squadra Rialzo, una volta destinata alla manutenzione ferroviaria, e l’ex magazzino il Basilico – il fotografo milanese Gabriele Basilico lo aveva fotografato per la serie Ritratti di Fabbriche. Negli alloggi mancano solo gli arredi.
Critiche e polemiche: la voce dei residenti di Porta Romana sul nuovo Villaggio Olimpico
Il progetto del Villaggio Olimpico non è molto apprezzato dai residenti di Porta Romana ed è ora al centro di polemiche, da parte dei residenti della zona e di alcuni esponenti dell’opinione pubblica. Circolano online video di residenti delusi dal progetto: c’è chi paragona l’architettura del villaggio olimpico all’architettura sovietica, chi lo definisce una moderna Chernobyl, chi li paragona a un carcere. I palazzoni grigi, degli alveari di cemento di una decina di piani circa e nessuna terrazza, sembrano non rappresentare Milano e la sua identità di capitale del design. Inoltre gli abitanti di Porta Romana temono che la trasformazione dell’area possa portare a un aumento del costo della vita e a fenomeni di gentrificazione, escludendo le fasce più deboli della popolazione dai benefici della riqualificazione.
Il commento di Selvaggia Lucarelli sul Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026
«L’eredità è questo quartiere che pare Chernobyl riqualificata da un architetto misantropo che vuole vedere gli atleti sognare di perdere alla prima gara» – il commento di Selvaggia Lucarelli, che ha definito il villaggio di una «bruttezza immorale» e ha espresso dubbi sulla reale accessibilità del progetto e sulla sua sostenibilità a lungo termine. La promessa di case popolari e studentati a prezzi accessibili potrebbe rivelarsi un’illusione, con il rischio che il progetto diventi un’operazione immobiliare di lusso mascherata da iniziativa sociale. Inoltre, la gestione dei tempi di costruzione e dei costi ha sollevato perplessità, con alcuni esperti che temono ritardi che potrebbero compromettere la consegna in tempo per le Olimpiadi. Se i lavori di tutti gli spazi non dovessero essere completati nei tempi previsti, l’Italia potrebbe affrontare un problema logistico per l’accoglienza degli atleti.
Il Villaggio Olimpico Milano-Cortina 2026: progetto, architettura e sostenibilità
Il Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026 nasce dalla collaborazione tra lo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill (SOM) e il Fondo Porta Romana, gestito da COIMA SGR, Covivio e Prada Holding. L’obiettivo del progetto è realizzare un complesso residenziale, con attenzione alla sostenibilità e alla funzionalità. I lavori sono iniziati a gennaio 2023 e si concluderanno secondo i piani nell’estate 2025.
L’architettura del Villaggio si caratterizza per edifici moderni, realizzati con materiali a basso impatto ambientale. Il progetto prevede l’utilizzo di energia rinnovabile, sistemi avanzati di isolamento termico e l’integrazione con il verde urbano. Durante le Olimpiadi il villaggio ospiterà circa 1.700 atleti e sarà dotato di servizi essenziali per garantire il massimo comfort. E gli arredi che saranno inseritiper gli atleti resteranno gli stessi per chi vivrà lo studentato dopo, riducendo così i costi e gli sprechi. Il costo totale dell’operazione si aggira intorno ai 330 milioni di euro, finanziati attraverso investimenti pubblici e privati. Nonostante l’ambizione del progetto, non sono mancate polemiche relative alla gestione dei fondi e ai costi finali.
Il futuro del Villaggio Olimpico, studentato e case popolari: il prezzo medio è di 800 euro al mese per una stanza
Terminati i Giochi Olimpici, il Villaggio sarà convertito a un grande studentato e in alloggi accessibili per le fasce meno abbienti della popolazione. L’intervento prevede la creazione di circa 1.000 posti letto per studenti universitari, rispondendo alla crescente richiesta di soluzioni abitative per giovani fuori sede. Secondo quanto riportato da Fanpage.it che ha intervistato Luca Mangia, General Manager Coima Rem, i costi per le stanze sarebbero così suddivisi: 50 posti in stanza singola per disabili a 520 euro più 150 euro di spese; 100 in stanza doppia a 420 euro più le spese per chi ha un reddito più basso; 862 posti in stanza doppia a 590 euro più le spese; 602 posti in stanza singola singola a 845 euro più le spese; e 84 posti in doppie più grandi, a 770 euro più le spese. Costi non propriamente accessibili, e non molto distanti dai costi esorbitanti degli affitti in città.
Una famiglia a basso reddito per mantenere il figlio studente dovrebbe spendere tra le 500 e le 1000 euro al mese per tutti gli anni di studio solo per l’alloggio senza considerare i costi universitari. Finiti gli studi considerando che uno stage è mediamente retribuito tra i 500 e gli 800 euro, risulta difficile pensare che uno studente riesca effettivamente a mantenersi anche se la stanza ha un prezzo considerato ‘agevolato’. La restante parte dei complessi costruiti invece dovrebbe essere destinata a case popolari, offrendo una soluzione abitativa a famiglie con difficoltà economiche.
Dichiarazioni di Matteo Salvini sugli extra costi di del Villaggio Olimpico Milano-Cortina 2026
Il progetto del Villaggio Olimpico è stato accolto con favore dalle istituzioni, con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha espresso il suo supporto. Salvini ha sottolineato l’importanza dell’investimento per la città e il suo potenziale di trasformazione urbana. Il progetto è costato 40 milioni di euro in più del previsto anche a causa della guerra in Ucraina che ha aumentato le difficoltà di reperibilità e i costi dei materiali per l’edilizia. «Il governo ci crede e quindi stiamo trovando la forma giuridica per poterlo fare (aiutare con gli extracosti), perché che il pubblico dia dei soldi ai privati è complicato, però le abbiamo volute, le abbiamo cercate, le abbiamo costruite queste Olimpiadi che saranno viste da due miliardi di persone nel mondo e vedranno l’Italia e le montagne italiane. I costi dovuti al caro energia e alle guerre verranno coperti sicuramente». Ha dichiarato Matteo Salvini in visita al Villaggio Olimpico il 10 febbraio.
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana sulla costruzione del Villaggio Olimpico Milano-Cortina 2026 allo scalo di Porta Romana
Fontana ha elogiato l’efficienza del progetto e la capacità di creare un’eredità duratura per Milano «I lavori del Villaggio olimpico? Questa è la dimostrazione di come si organizzano i grandi eventi. Sarà un grande lascito, una grande legacy delle Olimpiadi e andrà a beneficio di tutta la comunità. Tutto andrà a beneficio degli studenti, ma anche a beneficio degli alloggi convenzionati. Mi sembra che sia la dimostrazione plastica di come organizzare bene un grande evento». Nonostante le dichiarazioni ottimistiche, non sono mancate le critiche sui costi dei lavori, e sull’effettivo impatto sociale del progetto. Alcuni osservatori temono che gli alloggi promessi possano risultare insufficienti o che, nel tempo, i costi degli affitti possano aumentare.Dal vecchio Scalo di Porta Romana al Villaggio Olimpico: un progetto da 330 milioni di euro che sarà convertito in studentati e case popolari – tra timori di gentrificazione e dibattiti sull’estetica architettonica
Scalo di Porta Romana: il progetto di riqualificazione e il nuovo quartiere
Lo scalo di Porta Romana, un’ex area ferroviaria di circa 190.000 metri quadrati, è tra i più progetti di rigenerazione urbana di Milano. Inserito nel piano di trasformazione degli scali ferroviari, il progetto mira a dare nuova vita a un’area strategica della città, con spazi verdi, residenze, uffici e servizi pubblici. La costruzione del Villaggio Olimpico situato davanti alla Fondazione Prada, si inserisce in questo contesto, fungendo da primo intervento della riqualificazione complessiva dell’area. Pochi giorni fa è stata annunciata la notizia di fine lavori delle sei palazzine che da Villaggio Olimpico verranno poi convertite in studentato e social housing. Così come sono stati ultimati i lavori di restauro dei due edifici storici; la Squadra Rialzo, una volta destinata alla manutenzione ferroviaria, e l’ex magazzino il Basilico – il fotografo milanese Gabriele Basilico lo aveva fotografato per la serie Ritratti di Fabbriche. Negli alloggi mancano solo gli arredi.
Critiche e polemiche: la voce dei residenti di Porta Romana sul nuovo Villaggio Olimpico
Il progetto del Villaggio Olimpico non è molto apprezzato dai residenti di Porta Romana ed è ora al centro di polemiche, da parte dei residenti della zona e di alcuni esponenti dell’opinione pubblica. Circolano online video di residenti delusi dal progetto: c’è chi paragona l’architettura del villaggio olimpico all’architettura sovietica, chi lo definisce una moderna Chernobyl, chi li paragona a un carcere. I palazzoni grigi, degli alveari di cemento di una decina di piani circa e nessuna terrazza, sembrano non rappresentare Milano e la sua identità di capitale del design. Inoltre gli abitanti di Porta Romana temono che la trasformazione dell’area possa portare a un aumento del costo della vita e a fenomeni di gentrificazione, escludendo le fasce più deboli della popolazione dai benefici della riqualificazione.
Il commento di Selvaggia Lucarelli sul Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026
«L’eredità è questo quartiere che pare Chernobyl riqualificata da un architetto misantropo che vuole vedere gli atleti sognare di perdere alla prima gara» – il commento di Selvaggia Lucarelli, che ha definito il villaggio di una «bruttezza immorale» e ha espresso dubbi sulla reale accessibilità del progetto e sulla sua sostenibilità a lungo termine. La promessa di case popolari e studentati a prezzi accessibili potrebbe rivelarsi un’illusione, con il rischio che il progetto diventi un’operazione immobiliare di lusso mascherata da iniziativa sociale. Inoltre, la gestione dei tempi di costruzione e dei costi ha sollevato perplessità, con alcuni esperti che temono ritardi che potrebbero compromettere la consegna in tempo per le Olimpiadi. Se i lavori di tutti gli spazi non dovessero essere completati nei tempi previsti, l’Italia potrebbe affrontare un problema logistico per l’accoglienza degli atleti.
Il Villaggio Olimpico Milano-Cortina 2026: progetto, architettura e sostenibilità
Il Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026 nasce dalla collaborazione tra lo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill (SOM) e il Fondo Porta Romana, gestito da COIMA SGR, Covivio e Prada Holding. L’obiettivo del progetto è realizzare un complesso residenziale, con attenzione alla sostenibilità e alla funzionalità. I lavori sono iniziati a gennaio 2023 e si concluderanno secondo i piani nell’estate 2025.
L’architettura del Villaggio si caratterizza per edifici moderni, realizzati con materiali a basso impatto ambientale. Il progetto prevede l’utilizzo di energia rinnovabile, sistemi avanzati di isolamento termico e l’integrazione con il verde urbano. Durante le Olimpiadi il villaggio ospiterà circa 1.700 atleti e sarà dotato di servizi essenziali per garantire il massimo comfort. E gli arredi che saranno inseritiper gli atleti resteranno gli stessi per chi vivrà lo studentato dopo, riducendo così i costi e gli sprechi. Il costo totale dell’operazione si aggira intorno ai 330 milioni di euro, finanziati attraverso investimenti pubblici e privati. Nonostante l’ambizione del progetto, non sono mancate polemiche relative alla gestione dei fondi e ai costi finali.
Il futuro del Villaggio Olimpico, studentato e case popolari: il prezzo medio è di 800 euro al mese per una stanza
Terminati i Giochi Olimpici, il Villaggio sarà convertito a un grande studentato e in alloggi accessibili per le fasce meno abbienti della popolazione. L’intervento prevede la creazione di circa 1.000 posti letto per studenti universitari, rispondendo alla crescente richiesta di soluzioni abitative per giovani fuori sede. Secondo quanto riportato da Fanpage.it che ha intervistato Luca Mangia, General Manager Coima Rem, i costi per le stanze sarebbero così suddivisi: 50 posti in stanza singola per disabili a 520 euro più 150 euro di spese; 100 in stanza doppia a 420 euro più le spese per chi ha un reddito più basso; 862 posti in stanza doppia a 590 euro più le spese; 602 posti in stanza singola singola a 845 euro più le spese; e 84 posti in doppie più grandi, a 770 euro più le spese. Costi non propriamente accessibili, e non molto distanti dai costi esorbitanti degli affitti in città.
Una famiglia a basso reddito per mantenere il figlio studente dovrebbe spendere tra le 500 e le 1000 euro al mese per tutti gli anni di studio solo per l’alloggio senza considerare i costi universitari. Finiti gli studi considerando che uno stage è mediamente retribuito tra i 500 e gli 800 euro, risulta difficile pensare che uno studente riesca effettivamente a mantenersi anche se la stanza ha un prezzo considerato ‘agevolato’. La restante parte dei complessi costruiti invece dovrebbe essere destinata a case popolari, offrendo una soluzione abitativa a famiglie con difficoltà economiche.
Dichiarazioni di Matteo Salvini sugli extra costi di del Villaggio Olimpico Milano-Cortina 2026
Il progetto del Villaggio Olimpico è stato accolto con favore dalle istituzioni, con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha espresso il suo supporto. Salvini ha sottolineato l’importanza dell’investimento per la città e il suo potenziale di trasformazione urbana. Il progetto è costato 40 milioni di euro in più del previsto anche a causa della guerra in Ucraina che ha aumentato le difficoltà di reperibilità e i costi dei materiali per l’edilizia. «Il governo ci crede e quindi stiamo trovando la forma giuridica per poterlo fare (aiutare con gli extracosti), perché che il pubblico dia dei soldi ai privati è complicato, però le abbiamo volute, le abbiamo cercate, le abbiamo costruite queste Olimpiadi che saranno viste da due miliardi di persone nel mondo e vedranno l’Italia e le montagne italiane. I costi dovuti al caro energia e alle guerre verranno coperti sicuramente». Ha dichiarato Matteo Salvini in visita al Villaggio Olimpico il 10 febbraio.
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana sulla costruzione del Villaggio Olimpico Milano-Cortina 2026 allo scalo di Porta Romana
Fontana ha elogiato l’efficienza del progetto e la capacità di creare un’eredità duratura per Milano «I lavori del Villaggio olimpico? Questa è la dimostrazione di come si organizzano i grandi eventi. Sarà un grande lascito, una grande legacy delle Olimpiadi e andrà a beneficio di tutta la comunità. Tutto andrà a beneficio degli studenti, ma anche a beneficio degli alloggi convenzionati. Mi sembra che sia la dimostrazione plastica di come organizzare bene un grande evento». Nonostante le dichiarazioni ottimistiche, non sono mancate le critiche sui costi dei lavori, e sull’effettivo impatto sociale del progetto. Alcuni osservatori temono che gli alloggi promessi possano risultare insufficienti o che, nel tempo, i costi degli affitti possano aumentare.