/ Recensioni
La definizione di Cultural Brand: un marchio che produce narrazioni autoriali associabili al prodotto commerciale. Tra i primi esempi: Louis Vuitton e Rolex
A volte il prototipo diventa l’oggetto finito – spesso realizzo oggetti che restano pezzi unici, fermi a quello stato iniziale. Tagli, rocce, angoli, il design secondo Martino Gamper nell’intervista per Lampoon 30
Storie di migrazione, sfide economiche e il ruolo dei bar come spazi di convivialità interculturale – l’antropologa Grazia Ting Deng, autrice del libro Chinese Espresso, racconta la diffusione dei bar gestiti da cinesi in Italia
Nostalgia Energia: le canzoni degli 883, il muretto in San Babila e i cinema di Corso Vittorio Emanuele – i compiti e le compagnie, in due in motorino, la televisione di Berlusconi – chi siamo noi?
Quando Dario Cecchini era bambino, voleva diventare un veterinario – la morte di suo padre cambiò i suoi piani e passò dall’odiare il suo lavoro a diventare un macellaio celebrità.
Cosa significa essere attuali? Culto della diversità e ricerca della perfezione: Pina Bausch moriva 10 anni fa. La sua carriera in una conversazione con Emilie Fouilloux
Palermo – Fondazione Palazzo Butera: una vocazione alla ricerca a partire dalla collezione di Francesca e Massimo Valsecchi – e la capacità siciliana di accettare le differenze culturali, traendone benefici e non danno
Tra simulatori iperrealistici e finger food a forma di proiettile: Nikita Teryoshin mostra il dietro le quinte del commercio d’armi, dove si spende la maggior parte dell’economia mondiale
Trieste omaggia Massimiliano d’Asburgo e la sua passione per la botanica – al Castello di Miramare rivivono i ricordi con Carlotta del Belgio e l’Imperatrice Sissi, accompagnati da una mostra che esplora il legame tra uomo e natura
Toscani alla presentazione dell’autobiografia Ne ho fatte di tutti i colori. Vita e fortuna di un situazionista. I committenti: «Dei cretini». L’alta moda? «Per ridere»