Veduta su Istanbul|Orient Occident

Tre architetture a Istanbul, tra Oriente e Occidente

Istanbul: la città più popolosa d’Europa e la più visitata al mondo nel 2023 – tre architetture nel centro storico rappresentano la sintesi di tante epoche e culture

Istanbul: diversità umana e architettura ruvida sul Bosforo

Bisanzio, Costantinopoli, seconda Roma, nuova Roma. Istanbul è una città dai molti nomi, che è stata capitale di quattro imperi, diversi per lingua e religione – romano, bizantino, latino, ottomano – e rappresenta oggi il primo centro culturale, economico e industriale della Turchia. Divisa dal Bosforo, è l’unica metropoli al mondo ad affacciarsi su due continenti, l’Asia e l’Europa. Una dicotomia che si riflette nella diversità umana che la anima, rendendola la città più popolosa d’Europa e, nel 2023, anche la più visitata al mondo.

Quella di Istanbul è un’architettura ruvida, che mescola e sovrappone Oriente e Occidente, come è sempre avvenuto nella sua storia. Edifici genovesi e romani si alternano a palazzi bizantini e ottomani, in un’eterogeneità che porta Orhan Pamuk, autore turco premio Nobel per la letteratura, a scrivere in un romanzo dedicato alla metropoli: «A Istanbul, a differenza di quanto succede nelle città occidentali con le vestigia dei grandi imperi del passato, i monumenti storici non sono reliquie protette ed esposte come in un museo, opere di cui ci si vanta con orgoglio. Qui le rovine convivono con la città».

Le architetture storiche raccontano l’identità delle minoranze

Le architetture storiche di Istanbul testimoniano le diverse culture, lingue e religioni che hanno interessato la Turchia nel corso dei secoli. Molte sono oggi anche un emblema dell’identità delle minoranze etniche che abitano la città.

Hagia Sofia, costruita come basilica bizantina, poi trasformata in moschea, quindi nel 1935 in museo, per poi tornare a essere una moschea nel 2020. Sorte simile è toccata anche ad altri luoghi di culto cristiani, fra cui, per esempio, San Giovanni di Studion, la chiesa più antica di Istanbul. Restano attive, invece, le decine di chiese greco-ortodosse, armene e cattoliche costruite in epoca ottomana, soprattutto nel quartiere di Galata e lungo il Bosforo, dalle comunità delle minoranze greche, armene e levantine.

Discorso analogo vale per le venti sinagoghe a disposizione delle comunità ebraiche sefardite e ashkenazite della città, molte delle quali di origine italiana. Alla fine del 1400, infatti, la Sicilia finì in mano agli spagnoli, che cacciarono gli ebrei da tutto il Mezzogiorno. A trovare rifugio a Istanbul furono anche, negli anni Trenta e Quaranta, numerosi ebrei del centro ed est Europa in fuga dal nazismo.

Sanasaryan Han: un edificio ottomano dall’anima armena

A marzo 2024 ha inaugurato Sanasaryan Han – a Luxury Collection Hotel, situato nella città vecchia di Istanbul. L’hotel nasce dal restauro di un edificio ottomano in stile neoclassico, costruito nel 1895 su un progetto dell’architetto Hovsep Aznavur, membro di una delle minoranze etniche più popolose dell’impero ottomano, quella armena. Aznavur era nato a Londra e aveva studiato a Roma, ma a Istanbul fu molto attivo sia come architetto sia come membro del Ramgavar, il partito liberal-democratico armeno.

Armeno era anche il committente del progetto, il mercante e filantropo Migirdiç Sanasaryan, che ne affittò i locali a vari uffici. Gli introiti furono devoluti al sostegno del Sanasaryan College, una scuola armena che aveva fondato a Erzurum, nell’Anatolia orientale.

A partire dagli anni Quaranta del Novecento il Sanasaryan Han fu trasformato in stazione di polizia, dove furono detenuti numerosi prigionieri politici, un capitolo che la nuova proprietà ha cancellato attraverso un restauro volto a riportare l’edificio al gusto neoclassico originale.

Dall’hammam ad Harun Doğan: un tributo alla cultura turca

Il Sanasaryan Han conta oggi sessantatré camere, tra cui dodici suite, caratterizzate da finestre ad arco ottomano che si affacciano sulla città. Per gli interni si è optato per una palette di nero e crema, che si alternano a elementi in marmo chiaro e tessili turchesi. Sia le stanze sia gli spazi comuni sono stati decorati con oggetti e pezzi d’arte e d’antiquariato che raccontassero la storia e le tradizioni turche: accessori di rame e ceramiche fatti a mano, cartoline locali, dipinti e installazioni d’arte contemporanea.

I bagni, realizzati in marmo, sono dotati dei vari oggetti necessari al rituale dell’hammam. In ogni stanza si trova un set da tè turco con le tradizionali tazze in vetro, curato dal tea master del Sanasaryan. L’hotel ospita anche una collezione di fotografie monocromatiche di Harun Doğan, che immortalano diverse vedute di Istanbul. Noto nel panorama artistico internazionale con lo pseudonimo Shark, Doğan è un fotografo e street artist turco nato in Svizzera, considerato uno dei pionieri dei graffiti negli anni Novanta.

Sini Restaurant e The Library Bar: sapori turchi e libri antichi

All’interno del Sanasaryan Han sono presenti un ristorante e un bar, entrambi ispirati alla storia e all’atmosfera di Istanbul. Il Sini Restaurant combina la tradizione culinaria turca – un mix di sapori bizantini, ottomani, mediterranei e anatolici – con la cucina contemporanea. Le materie prime vengono selezionate nei mercati della città e i piatti sono accompagnati da vini locali.

The Library Bar ospita eventi di teatro, musica, presentazioni di libri ed esibizioni dal vivo, che possono essere accompagnati da cocktail realizzati con ingredienti locali o degustazioni di tè aromatici. Gli ospiti troveranno anche una biblioteca con volumi sulla storia e la cultura turche.

Il tetto in vetro dell'edificio del Sanasaryan Han
Il tetto in vetro dell’edificio del Sanasaryan Han
Dettaglio degli interni, Sanasaryan Han
Dettaglio degli interni, Sanasaryan Han
Dettaglio degli interni, Sanasaryan Han
Dettaglio degli interni, Sanasaryan Han
Sanasaryan Han, fotografie di Istanbul all'ingresso dell'hotel
Sanasaryan Han, fotografie monocromatiche di Harun Doğan poste all’ingresso dell’hotel

Orientbank Hotel: una cupola affacciata su Hagia Sofia

Riaperto nel 2021, l’Orientbank Hotel si trova nella penisola storica di Istanbul e si distingue per la presenza di una cupola panoramica da cui è possibile scorgere diversi monumenti, fra cui Agia Sofia. L’edificio – noto in turco come Germanya Han – fu originariamente costruito nel 1912 per la Deutsche Orientbank, che nel 1888 aveva fondato la società della Ferrovia Anatolica. A progettarla fu l’architetto prussiano August Jasmund, che servì la corte ottomana fra il 1888 e il 1907 e insegnò in diverse accademie di Istanbul. Suo è anche il progetto della stazione ferroviaria Sirkeci.

Il restauro promosso da Marriott ha riammodernato la struttura conservandone l’architettura originale. L’edificio ha la forma di un triangolo isoscele per adattarsi alla posizione che occupa, all’incrocio fra le vie Sultanhamam e Şeyhülislam Hayri Efendi, ed è coronato da una cupola in bronzo. Una forma che rievoca la prua di nave e che può essere interpretata come un omaggio al quartiere in cui sorge l’hotel, Eminönü, la zona del porto sul Bosforo. Sulle facciate si mescolano elementi dello stile barocco e di quello neoclassico, caratteristici del periodo di occidentalizzazione vissuto dall’impero ottomano all’epoca della sua costruzione. Originali sono anche lo scalone in marmo scolpito a mano e i corrimani, così come la porta girevole e il portone laterale, entrambi in legno.

L’Orientbank comprende oggi trentasei stanze, fra cui quattro suite. Gli interni combinano un design contemporaneo con elementi orientaleggianti in stile anni Venti.

Jazz e appartenenza alla comunità: l’offerta enogastronomica dell’Orientbank

All’interno dell’Orientbank Hotel sono presenti diversi locali che si aprono a contaminazioni cosmopolite, sottolineando nel contempo la propria appartenenza alla comunità locale. Il Lobby Lounge Restaurant, per esempio, fonde tecniche e ricette della tradizione culinaria turca con una cucina contemporanea internazionale sotto la direzione dell’executive chef turco Bulut Gökmen Gök. Qui, in un ambiente dal gusto neoclassico, agli ospiti dell’hotel viene anche servita la colazione alla carta.

Dal design più moderno è il Gregor Jazz Club, dove è possibile ascoltare musica dal vivo. Una selezione di vini e cocktail è abbinata a un menù in stile bistro con specialità locali. All’interno della cupola è stato creato il Kuppel Lounge, un locale con vista panoramica sul Bosforo e la città vecchia in cui si servono drink, tapas e sigari.

Orientbank Hotel Istanbul
Orientbank Hotel Istanbul
Orientbank Hotel Istanbul, scalinata
Orientbank Hotel Istanbul, scalinata
Orientbank Hotel Istanbul, dettaglio
Orientbank Hotel Istanbul, dettaglio
Orientbank Hotel Istanbul, ingresso
Orientbank Hotel Istanbul, ingresso

Orient Occident Hotel: un edificio belle epoque dai molti volti

L’Orient Occident Hotel è un edificio in stile belle epoque situato nella città vecchia, la cui costruzione risale al 1900. Nel corso del tempo ha cambiato volto a più riprese. Originariamente utilizzato per ospitare uffici col nome Basiret Han, è stato poi sede di uno studio legale, della banca francese, di quella greca e di un giornale. Infine, è stato acquisito da Marriot e trasformato in boutique hotel al termine di un restyling guidato dall’architetto Stephan Hamamdjian.

Il restauro ha preservato l’architettura originale dell’edificio, come la facciata decorata con rose e nastri. Per l’interior design si è ricercata una sintesi fra Oriente e Occidente, con una palette all’insegna del blu, verde e bordeaux. L’hotel dispone di quaranta stanze, tutte dotate di sauna e vasca da bagno.

Roof Mezzepotamia, Patisserie e Spa: esperienze sensoriali fra Oriente e Occidente

L’Orient Occident Hotel vuole offrire ai suoi ospiti una gamma di esperienze sensoriali sospese fra Oriente e Occidente come la città di Istanbul. Sul tetto dell’hotel si trova il ristorante e bar Mezzepotamia, in cui si servono piatti della tradizione locale reinterpretati in chiave moderna con vista panoramica sul Bosforo e la città vecchia. Nella lobby c’è, invece, l’Occidente Patisserie, una coffee house che contamina i classici dessert turchi con sapori internazionali.

Anche la proposta wellness congiunge Oriente e Occidente, spaziando dal tradizionale bagno turco a una moderna palestra. Nell’Occident Spa sono disponibili una sauna, un hammam, una sala relax, una piscina all’aperto e una selezione di trattamenti.

Orient Occident, design interni
Orient Occident, design interni
Orient Occident, design interni
Orient Occident, design interni
Orient Occident, design interni
Orient Occident, design interni
Veduta su Istanbul
Veduta su Istanbul