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Federico Jonathan Cusin

Journalist and contemporary art historian, he lives and works between Tuscany and Venice. For Lampoon, he realises critical insights and interviews with personalities from the art system and the creative industry

«Ho sempre pensato che la cultura debba essere un bene condiviso, non esclusivo. L’arte è una forma di educazione estetica e culturale universale»

Un percorso votato all’esplorazione dei sensi: i materiali dell’azienda di famiglia, la musica Heavy Souls, la fotografia, i profumi di Sileno Cheloni. Una certezza: Firenze, e la sua tradizione artigiana

«Disegno almeno tre ore tutti i giorni. Faccio vedere a me stesso l’opera come sarà ed è come se l’avessi già consumata culturalmente. Il disegno è la parte visiva dell’animo, il digitale per me è archeologia».

«Stanze dentro stanze, specchi, labirinti e installazioni luminose: ogni elemento delinea sospensione – alla radice di tutto il mio lavoro». Intervista a Chiara Dynys – Melancholia al MA*GA di Gallarate

«L’amanita muscaria era impiegata per trionfare sulla paura della morte. Lo Spazio prende il nome di questo fungo, sinonimo per me di coraggio». Caio Twombly racconta Amanita, di cui è co-fondatore e curatore