
Bottega Veneta: le collaborazioni della moda oltre la moda
Quarta edizione per il progetto Bottega for Bottegas, che omaggia le origini venete della Maison dell’intrecciato – sei realtà artigiane in conversazione con Lampoon
Abbiamo bisogno di botteghe
Abbiamo bisogno di botteghe. Tornare a frequentarle, volerne di più, vederne aprire anche di nuove. Luoghi circoscritti depositari di creazione. Imperfezione, scarto, mani callose, ruvidi utensili, azioni leggiadre, occhi sapienti, menti allenate, materia prima. Bottega è traccia di umanità.
La semantica intorno alla parola bottega si dirima in molteplici significati a partire dalla radice materna greca ἀποϑήκη (apothéke) che accoglie la prole dalle molteplici sfumature di senso – dalla farmacia dello spezierie allo studio d’artista nel Rinascimento, al pizzicagnolo nel paesino di provincia, al sarto, al falegname, al calzolaio.
Andare a bottega, metter su bottega, metter figli a bottega, saper stare a bottega: modi di dire a testimonianza di un corollario di ritualità e conoscenze che si sviluppano attorno al piano terreno di un edificio, dove merci e persone fluiscono. La vita è scandita da orari precisi. La fretta corrosiva delle moderne performance professionali non è benvenuta.
L’iniziativa di Bottega Veneta Bottega for Bottegas
La vita si dispiega nella bottega e passa di qui. Le nevrotiche deadline si genuflettono di fronte all’incessante qualità. «Non è ancora finito, torni domani». Una ginnastica quotidiana per le membra, le articolazioni, i neuroni. Esortazione alla pazienza, addestramento alla scelta e alla ricerca. Ricette evolutive di meticolosità manuale.
L’iniziativa di Bottega Veneta Bottega for Bottegas prosegue nel suo rinnovarsi annualmente e stupisce per gli accostamenti inusuali che un brand di moda è capace di alimentare. Legami etici, che rimarcano una delle capacità cardinali della moda. La sua natura trasversale e metamorfica, fatta di attraversamenti, superamenti e sodalizi; anche con chi lavora in bottega.
Bottega for Bottegas: un progetto che indaga il concetto di artigianato, a partire da quello italiano
Ideato nel 2021, Bottega for Bottegas nasce per supportare le realtà artigiane locali colpite dalle conseguenze economiche della pandemia. Dopo aver coinvolto botteghe italiane, nel 2022 si è scelto di allargare l’orizzonte a un panorama internazionale, per poi concentrarsi, l’anno successivo, su quattro nazioni specifiche – Taiwan, Cina, Corea del Sud e Italia.
Negli anni, sono stati presentanti objets d’affection che spaziano dal cucchiaio per gelato di Rockledge Farm Woodwork (Vermont), al misuratore per pasta del laboratorio giapponese Price; dal laboratorio fiorentino ATELIERGK, specializzato nella rilegatura e restauro di volumi, a Less Panettone, azienda fondata dai pasticceri Gabriele Riva (Italia) e Kanako Sakakura (Giappone), fino ai vini di Azienda Agricola Sciara, cantina siciliana fondata dal sommelier cinese Stef Yim. Il trait d’union è il savoir-faire italiano, quella capacità che sta nel fatto a mano; il dettaglio frutto di ore di lavoro intriso di simbologie e racconti, la dedizione di chi tramanda storiche competenze artigiane e tutto il fascino dell’imperfezione – traccia di umanità.
Una declinazione del concetto di artigianato che indaga le peculiarità connesse a ogni genius loci in cui prendono vita creazioni nate dall’operosità di professionisti che incarnano le tradizioni e il più ampio contesto socio-culturale cui appartengono.
La nuova edizione di Bottega for Bottegas celebra le origini di Bottega Veneta attraverso il fatto a mano veneziano
In un’epoca asservita alla vorticosa produzione industriale, al fast fashion, appare necessario rallentare e illuminare là dove si celano competenze uniche. Bottega Veneta si iscrive come guida alla scoperta di realtà fragili e depositarie di bellezza. Si celebra un senso di gratitudine verso chi con le mani, e con passione, crea pazientemente eccellenza. Qualità che meritano protezione, prosecuzione e racconto.
«Fondata in Veneto nel 1966, Bottega Veneta è influenzata da Venezia: dai suoi materiali, motivi, dall’artigianalità e dalla sua storia unica di incontri interculturali. Con l’edizione di quest’anno di Bottega for Bottegas, rendiamo omaggio agli artigiani contemporanei della città, la cui maestria e dedizione innovano e danno nuova energia a tradizioni artigianali secolari, dalla lavorazione del legno alla soffiatura del vetro» così Leo Rongone, CEO di Bottega Veneta, presenta questa nuova edizione di valorizzazione del fatto a mano.
Le sei creazioni per la quarta edizione di Bottega for Bottegas. Omaggi alla cultura veneta
Una serie di oggetti che esaltano le materie prime di cui sono composti – dalle leghe metalliche, al vetro fino al legno. Nel mese di dicembre la comunicazione di Bottega Veneta – sito web, spazi pubblicitari, newsletter e vetrine – sono focalizzati su gli ottoni di Fonderia Valese, un puzzle in legno di Signor Blum, un set di carte da gioco in una custodia in pelle Modiano, le creazioni in vetro di Laguna~B, Bruno Amadi e Wave Glass. Tutte realtà che riflettono la passione per l’innovazione artigianale della maison.
Bottega – ancoraggio culturale all’italiana
Che siano bicchieri, lampadari, carte da gioco, scarpe, borse, mobili, statue, cornici o formaggi e salumi, qui ha luogo l’irripetibile. La riproducibilità tecnica non varca la soglia. Ogni bottega ha un odore – colla, coppale, pigmento, curcuma, pecorino stagionato, legno – e un suono – vetri plasmati a fuoco, coltelli, martelli, forbici, stoffa che si fa tappezzeria, pennelli che strusciano sulla grana della tela. Ancoraggi artigianali. Quintessenza del fatto a mano. Antidoti alla serialità. Bottega è dove nulla cambia per non creare mai nulla di identico. Abbiamo bisogno di botteghe. Avamposti culturali all’italiana, accessibili dal pian terreno.

Lampoon in conversazione con le realtà artigiane selezionate per Bottega for Bottegas
Modiano. Lampoon in dialogo con il presidente Stefano Crechici
Per il secondo anno consecutivo Modiano partecipa a Bottega for Bottegas. Fondata nel 1868, l’azienda triestina è specializzata nella progettazione e produzione di carte da gioco, tarocchi e altri prodotti cartotecnici che nel tempo hanno alimentato una fascinazione intergenerazionale.
Per Stefano Crechici, presidente di Modiano, «sin dalle origini Modiano si conferma un’azienda a carattere industriale, inizialmente specializzata nella produzione e commercio di cartine di sigarette, oltre che nella stampa di litografie d’arte e manifesti pubblicitari. Ancora oggi conserviamo un approccio artigianale coadiuvato da macchinari all’avanguardia; si tratta di sistemi che richiedono competenze specifiche per essere utilizzati e impostati per realizzare una precisa tipologia di carta da gioco. Il cosiddetto settaggio di un macchinario può richiedere fino a 8 ore ai nostri esperti lavoratori. Non esiste una scuola per apprendere la conoscenza necessaria per operare nell’azienda: la formazione avviene sempre internamente. Siamo depositari di saperi tecnico-artigianali difficilmente reperibili altrove».
Prosegue Crechici, «con Bottega Veneta, nel 2023 abbiamo realizzato due mazzi da poker – le semifrancesi di una volta; uno dalle nuances verdi e l’altro gialle. In particolare, il fronte di ogni asso era stato personalizzato con elementi vari che rappresentano alcuni strumenti del lavoro artigiano: gli assi di pique presentano disegno di una pinza, i quadri un punteruolo, i fiori un martello e i cuori delle forbici. Per questa edizione di Bottega for Bottegas, abbiamo omaggiato uno dei mazzi regionali italiani, quello veneto: si tratta di carte che sono diretta emanazione di un’identità locale, di un sostrato socio-cultuale che passa attraverso il gioco e anche il nome che porta, ovvero il dialetto».

Roberto Beltrami: dalla fisica a Boston alla fondazione di Wave Murano Glass
Roberto Beltrami è un trentaquattrenne bresciano che a Boston si innamora dell’arte vetraia durante la visita a una mostra. Interrompe la carriera da fisico e si trasferisce a Murano per imparare quest’arte. Nel 2017 fonda Wave Murano Glass, azienda composta da 20 professionisti under 35. Una nuova generazione di artigiani.
Rispetto al coinvolgimento nel progetto Bottega for Bottegas, Beltrami afferma: «non siamo una multinazionale ma una piccola realtà artigiana. Bottega Veneta è stata in grado di comprendere la nostra identità e valorizzarla, offrendoci una vetrina esclusiva. Siamo la più giovane fornace dell’isola di Murano, accessibile al pubblico gratuitamente durane gli orari di lavoro e disponibile per corsi attraverso cui imparare la lavorazione del vetro. Cerchiamo di combinare la tradizione al progresso digitale e scientifico così da proiettare sempre più questa arte nel futuro».

Fonderia Artistica Valese: materiali naturali per realizzare modelli di oltre 300 anni
Fondata nel 1913 da Luigi Valese, la Fonderia Artistica Valese è l’ultima fonderia rimasta a Venezia. Attualmente gestita da Carlo Semenzato, mantiene il tradizionale processo di produzione di oggetti in ottone e bronzo con il metodo della fusione in sabbia. Le sue creazioni sono caratterizzate da simboli ed elementi classici veneziani, oltre che da elementi di arredo come maniglie per porte e lampadari.
Afferma Carlo Semenzato, «usiamo il metodo più classico che prevede l’utilizzo di Terra di Francia, un materiale naturale composto da una parte argillosa contenente ossido di ferro. Dal positivo – il modello – creiamo il negativo imprimendolo su questo materiale dalle cromie marroni tendenti al giallo chiaro. Questa Terra è contenuta in dei telai e attraverso un foro vi si inserisce il metallo fuso, il quale prende poi la forma desiderata. Abbiamo disegni e modelli ereditati nei secoli, alcuni hanno oltre 300 anni. Per i quelli più recenti ci avvaliamo di tecnologie avanzate, come le stampe in 3D».

Laguna~B: un linguaggio contemporaneo per il fatto a mano secondo Marcantonio Brandolini
Dal 2016, Marcantonio Brandolini è il direttore creativo di Laguna~B: «ci siamo sempre sentiti vicini alla comunicazione di Bottega Veneta. Prediligiamo un linguaggio culturale comune, oltre che a nutrire un inteso rapporto con arte e cultura. È un linguaggio non nostalgico ma contemporaneo che colloca la tradizione del fatto a mano nel presente. La caraffa selezionata da Bottega Veneta appartiene alle creazioni classiche che custodiamo nel nostro archivio».
Laguna~B è un’azienda veneziana fondata da Marie Brandolini nel 1994. In collaborazione con esperti maestri vetrai nelle fornaci di Murano, Laguna~B ha rivoluzionato la produzione vetraria contemporanea, con un approccio innovativo e sperimentale rispetto alla produzione, ai modelli e alle forme.
Brandolini, in una precedente conversazione con Lampoon, sosteneva: «il nostro lavoro è fatto a mano e made to order. Quest’ultima è una soluzione ottimale in quanto permette di capire con l’utilizzo della tecnologia quali sono i volumi richiesti dal consumatore. In tal modo non si impone al consumatore di comprare, piuttosto si cerca di comprendere di cosa abbia effettivamente bisogno. La necessità di vendere tutto quanto si è prodotto porta allo stremo creativo. Procedere su ordinazione limita la sovrapproduzione, un carattere distintivo del fast fashion ma anche del mercato attuale in senso ampio. Nei nostri trent’anni di attività abbiamo accumulato tanto campionario e un archivio così vasto che non vi è necessità di cercare aspirazione altrove. La creatività è un fatto intuitivo che può declinarsi nella capacità di saper scegliere da un archivio. In tempi moderni e postmoderni la creatività deve avvalersi dei cataloghi per costruire».

Signor Blum e la lavorazione del legno
Fondato nel 1978, Signor Blum è un laboratorio veneziano specializzato in puzzle scultorei in legno. Oggi guidata da proprietari di seconda generazione – Guido Engelke, Matteo De Rossi e Luca Palmieri – le creazioni del laboratorio includono architetture ed elementi caratteristici di Venezia, oltre ad animali, dinosauri, barche, uccelli e alberi. Ogni pezzo di ogni puzzle è disegnato, tagliato e colorato a mano.

Bruno Amadi e il vetro soffiato a lume
Dal 1974 Bruno Amadi modella forme naturali in vetro nel suo laboratorio di Campo San Polo, a Venezia. Maneggia il vetro fin da piccolo e ha lavorato per diverse fornaci prima di aprire il suo studio. Dalle stelle marine alle farfalle, dagli ortaggi alle lucertole, le sue creazioni colorate combinano l’abilità tecnica a metodi innovativi e una meticolosa osservazione della natura.

Bottega Veneta per Venezia: oggetti che riflettono la bellezza del fragile ecosistema lagunare
Pensati per valorizzare il patrimonio culturale veneto, gli oggetti sono caratterizzati da design densi di significati storici. Oggetti che emanano venezianità. Estensione materica di un sentire lagunare a cui Bottega Veneta si è avvicinata sempre più scegliendo Palazzo Soranzo Van Axel come proprio hub culturale a Venezia. Un ecosistema fragile, così come l’arte di cui è depositario.
Il puzzle a blocchi di legno di Signor Blum è una riproduzione della tipica architettura lagunare; le carte da gioco di Modiano presentano il mazzo Trevigiano, noto anche come “mazzo Veneziano” o “mazzo Veneto”, ampiamente diffuso nelle regioni del Veneto e Friuli-Venezia Giulia per i giochi di Scopa e Briscola; gli ottoni realizzati da Fonderia Artistica Valese rappresentano il Leone Marciano, alato simbolo di Venezia sin dal XII secolo, oltre che il fero di prua della gondola, la cui forma ondulata ricorda la sinuosità del Canal Grande. Emblema delle tre isole principali della laguna – Murano, Burano e Torcello – i suoi sei sestieri, rappresentati dai rebbi, e il ponte di Rialto.
Bottega Veneta e l’arte vetraria veneziana: dagli oggetti da collezioni ad ampolle per i profumi
Il vaso a strisce policrome di Laguna~B, la stella di Bruno Amadi e il fiore di Wave Murano Glass proseguono l’arte vetraria veneziana che risale a conoscenze romane e bizantine. È del 982 d.C. un primo documento che, come attestato da un documento notarile, certifica l’esistenza di un artigiano che aveva esercitato l’attività di fiolario, la produzione di vetri cavi soffiati, in particolare bottiglie – fiole in veneziano.
La duttilità e le screziature del vetro di Murano si iscrivono nella tradizione del fatto a mano italiano e riflettono l’estro artigianale che nel tempo ha dato vita, tra gli altri, ai design di Vittorio Toso Borella, Tapio Wirkkala, Carlo Scarpa. Oggetti di culto e da collezione che nella loro fragilità emanano sperimentazione e accuratezza tecnica.
Bottega Veneta torna a celebrare l’ispirazione che trae dall’immaginario veneziano, dopo aver presentato la sua recente prima collezione olfattiva secondo Matthieu Blazy – oggi direttore creativo di Chanel – che per il flacone dei profumi si ispira all’architettura e all’estetica del vetro soffiato.
La storia del profumo passa infatti per Venezia, storico epicentro per il commercio e la creazione di fragranze a cura dei muschieri. Una tradizione celebrata nelle stanze del Museo Palazzo Mocenigo – Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo – in cui è conservata una copia anastatica dei Notandissimi secreti de l’arte profumatoria, scritto da Giovanventura Rosetti a Venezia nel 1555. Opera considerata il primo libro occidentale interamente dedicato al profumo e alla sua creazione.
L’impegno per un lusso etico e sostenibile di Bottega Veneta
Con fedeltà alla fondazione vicentina nel corso degli sperimentali anni Sessanta – l’anno è il 1966 – Bottega Veneta sceglie di continuare a nutrire i pilastri caratterizzanti di Labor et Ingenium – omonima l’Accademia creata per formare una nuova generazione di artigiani.
Oggi l’Atelier di Montebello Vicentino è presso la Villa Schroeder-Da Porto, attorniata da un parco di 55.000 metri quadri protetto dai Beni Ambientali. Esempio di impegno etico per una sostenibilità sociale, oltre che ecologica, l’Atelier di Montebello è stato celebrato anche con il fashion film Craft in Motion (aprile 2023); estensione del pensiero creativo di Blazy, Craft in Motion è stato girato da Massimiliano Bomba e narrato da uno degli artigiani storici di Bottega Veneta, Ruggero Negretto.