Plastic Bank agisce nelle aree costiere vulnerabili convertendo i rifiuti in valore tracciabile. Dal Tech.Emotion Summit 2025, la visione di David Katz su blockchain, rifiuti e diritti digitali
David Katz al Tech.Emotion Summit 2025
Durante il Tech.Emotion Summit 2025 alla Triennale di Milano, David Katz, fondatore e CEO di Plastic Bank, ha presentato un modello di impresa che si fonda sulla convergenza tra tecnologia, contesti locali e impatto ambientale. L’intervento ha messo in evidenza un principio cardine dell’ecosistema proposto: l’innovazione non risiede nella tecnologia fine a sé stessa, ma nella sua capacità di generare evoluzione quando integrata con valore umano, collaborazioni locali e sistemi scalabili. L’idea di affrontare simultaneamente povertà e inquinamento da plastica attraverso un’infrastruttura fintech ha dato origine a un meccanismo globale di raccolta, scambio e reinvestimento.
Oggi Plastic Bank è attiva in oltre mille settecento comunità di raccolta, con più di cinquantottomila membri operativi in Paesi come Filippine, Indonesia, Brasile, Egitto, Thailandia e Camerun. Il modello elaborato da Katz ha guidato aziende di varie dimensioni nell’adozione di strumenti per ridurre l’impronta ambientale, favorire economie circolari e sostenere le comunità.
Produzione e dispersione plastica: numeri del 2025
Nel 2025 la produzione globale di termoplastiche ha raggiunto i quattrocentoquarantacinque milioni di tonnellate l’anno. Oltre centoquaranta milioni derivano da imballaggi monouso. Solo il nove per cento della plastica viene effettivamente riciclata. Secondo uno studio pubblicato da The Guardian nell’aprile 2025, meno del dieci per cento della plastica utilizzata nel 2022 era composta da materiale riciclato. Il ventotto per cento circa è stato avviato a riciclo. Il quaranta per cento è finito in discarica.
Da diciannove a ventitré milioni di tonnellate di plastica finiscono ogni anno in laghi, fiumi e oceani. Le stime più caute parlano di undici milioni di tonnellate all’anno disperse negli ecosistemi acquatici. I costi ambientali e sanitari globali collegati alla plastica variano tra trecento e seicento miliardi di dollari all’anno. Nei mari, l’accumulo attuale oscilla tra settantacinque e centonovantanove milioni di tonnellate. Iniziative come The Ocean Cleanup hanno rimosso oltre trentamila tonnellate. Se non verranno adottate politiche incisive, le stime dell’OECD indicano un incremento degli accumuli oceanici fino a settantasei milioni di tonnellate entro il 2040 e centoquarantuno milioni entro il 2060.
Impatti sulla salute e contesti normativi
Oltre un milione di animali marini muore ogni anno a causa della plastica. Tra questi, centomila sono mammiferi. Le microplastiche sono presenti nell’aria, nell’acqua, nel suolo, nel sangue umano e nel latte materno. L’adozione di sistemi di riuso convalidati dal World Economic Forum e da Pew può ridurre il packaging fino al novanta per cento e le emissioni dell’ottanta per cento, con un risparmio medio di oltre cinquecento dollari per tonnellata di plastica.
Dopo l’ultima sessione negoziale INC 5 a Busan nel 2024, prosegue il percorso ONU verso un trattato internazionale sulla plastica con la sessione INC 5.2 prevista a Ginevra nell’agosto 2025. Stati come l’Unione Europea e la Corea del Sud stanno potenziando le normative contro lo smaltimento illecito. La Banca Mondiale ha avviato in Laos un progetto da oltre trentasette milioni di dollari.

La plastica come valore: un circuito economico tracciabile
L’infrastruttura proposta si sviluppa attraverso un sistema che tratta la plastica raccolta come moneta digitale. Nelle aree costiere vulnerabili dove Plastic Bank opera, questo approccio ha permesso di restituire un ruolo attivo a soggetti esclusi dai circuiti economici tradizionali. «La plastica diventa una via dalla sopravvivenza alla prosperità. Le persone la scambiano per valore reale: cibo, istruzione, assistenza sanitaria. Vengono incluse in un ecosistema tracciabile e digitale».
Plastic Bank interviene in contesti in cui i sistemi preesistenti risultano inefficaci o inesistenti. Il valore dell’intervento cresce in proporzione alle carenze del territorio. In questi contesti, l’adozione del modello introduce un’economia alternativa che coinvolge soggetti marginalizzati e infrastrutture locali. Plastic Bank ha inoltre attivato collaborazioni con enti istituzionali e realtà civiche, in grado di convertire la plastica raccolta in servizi accessibili: visite mediche di base, prodotti alimentari, materiale scolastico.
Questa circolazione di valore avviene senza passaggi in denaro fisico, riducendo l’esposizione al rischio economico per i soggetti coinvolti. «Il rifiuto plastico non viene solo eliminato, ma trasformato in mezzo per la costruzione di legami, formazione e mobilità sociale».
Accesso etico e educazione finanziaria
Le filiali locali non sono di proprietà dell’organizzazione, ma vengono accreditate come punti ufficiali dopo aver adottato pratiche etiche: assenza di lavoro minorile, dotazioni di sicurezza, coinvolgimento delle realtà territoriali. «Plastic Bank si adatta alle dinamiche locali. Non possediamo i centri di raccolta, li accreditiamo se rispettano criteri etici. Così crescono le entrate locali» aggiunge.
L’applicazione sviluppata da Plastic Bank funziona anche su dispositivi mobili a bassa tecnologia. La diffusione avviene grazie al supporto di alleanze nazionali, con un sistema di onboarding pensato per essere accessibile. In parallelo, vengono offerti strumenti di alfabetizzazione finanziaria e incentivi al risparmio. «Incontriamo le persone lì dove sono. Il nostro sistema è intuitivo, accessibile e sicuro grazie alla blockchain».
Certificazione e trasparenza: ogni bottiglia conta
Più di otto miliardi di bottiglie sono state recuperate. Ogni passaggio è tracciato, consentendo di certificare l’impatto ambientale e sociale per ogni azienda partner. «Ogni transazione è registrata: ogni bottiglia, ogni pagamento, ogni impatto del brand. Non è solo un dato: è fiducia verso l’operazione». L’iniziativa non distribuisce direttamente beni o servizi. Collabora con commercianti, cliniche e istituzioni locali. Gli scambi avvengono tramite crediti digitali, rafforzando l’economia di prossimità e attribuendo valore all’interazione quotidiana. I plastic credits certificano la raccolta di un chilogrammo di plastica verificabile, tracciabile e convertibile in valore.
L’infrastruttura sviluppata da Plastic Bank consente l’assegnazione di un ID univoco a ogni transazione, garantendo la trasparenza del percorso e l’attribuzione dell’impatto ambientale e sociale a un singolo soggetto. «Non portiamo solo beni più vicini: portiamo valore umano nello scambio. La rete è decentralizzata, ma connessa». I referenti locali di Plastic Bank spesso provengono dalle stesse realtà dove operano. Ricevono una formazione continua su aspetti operativi, etici e tecnologici. Questo approccio facilita l’accettazione sociale e consolida la cooperazione all’interno della struttura. «Sono fattori del cambiamento, custodi della tutela nei contesti in cui interveniamo».

Espansione e modello civico: dignità come codice
Ogni persona coinvolta riceve una tessera identificativa, un compenso digitale e una divisa. Gli strumenti adottati non sono simbolici: servono a riconoscere la funzione civica di chi raccoglie rifiuti. La narrazione pubblica dei protagonisti è parte integrante del processo: vedere il proprio ruolo valorizzato cambia la percezione personale e collettiva. «Parliamo la lingua locale, non solo a parole. Quando condividiamo le loro storie, si vedono come agenti del cambiamento. E anche le loro comunità lo vedono». Secondo Katz, le connessioni strategiche per l’espansione dell’ecosistema includono imprese, investitori e innovatori civici. L’obiettivo è affermare un paradigma in cui la prosperità è condivisa, scalabile e radicata nel contesto locale. «Stiamo creando una nuova generazione di impresa, dove lo scopo guida la performance e il successo viene condiviso» conclude.
Plastic Bank: tre esempi virtuosi
Nel 2021, Plastic Bank ha superato il miliardo di bottiglie recuperate e trasformate in materia prima. Più di venti milioni di chilogrammi di plastica sono stati sottratti agli oceani. Le attività si svolgono grazie al contributo di oltre diciassettemila raccoglitori locali attivi in Filippine, Indonesia, Brasile, Egitto e Haiti. Sotto la guida di Katz, Plastic Bank ha collaborato con oltre cinquecento aziende internazionali, tra cui SC Johnson, Henkel e Coca-Cola.
I programmi avviati hanno coinvolto più di cinquantamila famiglie, consentendo la raccolta e il reinserimento industriale di circa centoquarantacinque milioni di chilogrammi di plastica. In Egitto, Plastic Bank ha attivato una partnership con SIG e la cooperazione tedesca GIZ per lo sviluppo di centri di raccolta plastica. Il progetto si è concentrato su sicurezza operativa, formazione tecnica e tracciabilità. I risultati hanno evidenziato un incremento delle quantità di plastica raccolta e un miglioramento delle condizioni lavorative. Il modello sviluppato in Egitto viene studiato come sistema replicabile per garantire trasparenza amministrativa, inclusione sociale e riduzione dell’inquinamento.
Il contributo di Tech.Emotion Summit: un atto simbolico e concreto
Durante la quarta edizione del Summit organizzato da Emotion Network e Corriere della Sera, ogni partecipante ha generato un impatto tangibile. Per ciascun individuo coinvolto – relatori, ospiti e membri del team – Plastic Bank ha raccolto e riciclato cinquanta bottiglie equivalenti a un chilogrammo di plastica. Questa azione non si configura come compensazione, ma come partecipazione attiva a un ecosistema fondato sul riconoscimento civico.
«Ogni partecipazione è un atto di prosperità condivisa». La riflessione proposta dal Summit si è articolata intorno all’idea di sinfonia degli ecosistemi: non un insieme di voci armonizzate, ma un sistema vivo di relazioni che si rigenera. L’intervento di Katz ha mostrato come la creazione di reti ibride possa funzionare da leva per affrontare crisi strutturali, promuovendo modelli di impresa con vocazione civica. In questa visione, l’innovazione non è più un fine, ma uno strumento al servizio della collettività.
Bauer dell’impresa: chi è David Katz
David Katz è il fondatore e amministratore delegato di Plastic Bank. Il progetto ideato coniuga un sistema fintech con una rete sociale per trasformare la plastica in valore economico. L’organizzazione coinvolge oltre millesettecentocinquanta comunità di raccolta in sei Paesi e ha superato i cinquantottomila membri. Katz ha contribuito a orientare le scelte di imprese di varia scala nella riduzione dell’impronta ambientale e nello sviluppo di sistemi locali. Katz ha ricevuto riconoscimenti internazionali come il Lighthouse Award delle Nazioni Unite, il Sustainia Community Award della conferenza di Parigi sul clima, il Lifetime Achievement Award di Ernst & Young.
È stato inserito tra i Changemakers da The Globe and Mail e nominato Global Citizen dall’Entrepreneur Organization. Il suo lavoro è stato documentato da BBC, CNN, Time Magazine, Forbes, Fast Company, Business Week, National Geographic. È presente su TED.com e ha partecipato a documentari e programmi televisivi. L’attività di Katz si distingue per l’unione di visione ambientale e responsabilità sociale.Plastic Bank agisce nelle aree costiere vulnerabili convertendo i rifiuti in valore tracciabile. Dal Tech.Emotion Summit 2025, la visione di David Katz su blockchain, rifiuti e diritti digitali
Alessia Caliendo
